Giuseppe Rivaroli – Scena galante
Rivaroli Giuseppe

L’opera può essere definita una scena di genere, ovvero la rappresentazione di un episodio di vita quotidiana che, apparentemente, non ha alcun elemento significativo. Questo tipo di soggetti domestici furono a lungo considerati come minori e cominciarono a diffondersi, nell’arte occidentale, solo a partire dal XVII secolo. Solo con lo sviluppo delle correnti realistiche ottocentesche […]
- Tecnica: Olio su tela
- Dimensione: 72x28
- Certificato: Sì
- Codice prodotto: MVIR001
Visualizzazioni 389
DESCRIZIONE
L’opera può essere definita una scena di genere, ovvero la rappresentazione di un episodio di vita quotidiana che, apparentemente, non ha alcun elemento significativo. Questo tipo di soggetti domestici furono a lungo considerati come minori e cominciarono a diffondersi, nell’arte occidentale, solo a partire dal XVII secolo. Solo con lo sviluppo delle correnti realistiche ottocentesche i soggetti della vita di tutti i giorni furono considerati della stessa importanza di quelli storici o religiosi. Oltre a soggetti in linea con la pittura di Storia ottocentesca e altri temi iconografici, più complessi, di gusto simbolista, Giuseppe Rivaroli si è ispirato anche alla scena di genere galante, rifacendosi proprio alla sua codificazione settecentesca, ma ricontestualizzandola secondo il suo sentire contemporaneo.
Il carattere dell’opera è perfettamente in linea con un ambito pittorico verista- impressionista. Il tenore della scena è improntato all’espressione di un sentimentalismo intenso che è tipico della rievocazione della scena di genere settecentesca di gusto galante. Parallelamente, altra peculiarità, è il carattere eminentemente didascalico dell’impostazione generale: la scena viene narrata con estrema chiarezza con un gusto molto accentuato ed anche sottilmente idealizzato, nella descrizione dei costumi e dell’ambiente. È soprattutto da un punto di vista formale che Giuseppe Rivaroli mostra la sua contemporaneità. Il tratto con cui viene rappresentata questa “Scena galante” è rapido e le forme prendono vita con pochi tocchi veloci. C’è, in poche parole, un prevalente carattere impressionistico che indica sì la volontà di realizzare un’opera nel pieno rispetto di un’estetica verista, ma carica di un’espressività legata alla gestualità del pittore. Il colore è predominante, sia nella descrizione del giardino, indicandone tutti i giochi di luce tramite variazioni tonali, che nella registrazione di tutte le vibrazioni emotive ed esistenziali sul gruppo dei personaggi.
Giuseppe Rivaroli (Cremona, 1885 – Roma, 1943). Fu allievo di Cesare Tallone e di Giuseppe Mentessi all’Accademia di Brera, poi passò a quella di Parma. L’artista esegue una serie di capolavori a Roma: nel 1928 affresca la sede del Ministero della marina con Roma trionfante e Roma vittoriosa sul mare, nel 1932 lavora alla decorazione dell’Istituto Internazionale di Agricoltura. Lavora anche in altre città d’Italia, la sua fama, infatti, finché è in vita, cresce tra la critica e il pubblico. Caratteristica dominante delle sue opere è la luce che inonda i soggetti da lui rappresentati, quali gli uomini, gli animali e la campagna.