Beppe Serafini – Senza titolo
Serafini Beppe

- Tecnica: Olio su tavola
- Dimensione: 23x18
- Certificato: si
- Codice prodotto: APIC004
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DESCRIZIONE
Il dipinto può essere definito una scena di genere, ovvero la rappresentazione di un episodio di vita quotidiana che, apparentemente, non ha alcun elemento significativo. Questo tipo di soggetti domestici furono a lungo considerati come minori e cominciarono a diffondersi, nell’arte occidentale, solo a partire dal XVII secolo. Solo con lo sviluppo delle correnti realistiche ottocentesche i soggetti della vita di tutti i giorni furono considerati della stessa importanza di quelli storici o religiosi. L’artista Beppe Serafini si è ispirato soprattutto alla scena di genere popolare.
I soggetti scelti da Beppe Serafini e la modalità di rappresentazione possono essere avvicinati alla corrente Naif. L’artista Naif è per definizione un autodidatta, una persona che non ha frequentato le accademie ma ha trovato dentro di sé l’ispirazione. Su un piano stilistico ciò si traduce in una pittura figurativa che dà un’interpretazione semplificata della realtà, dai caratteri infantili e inconsapevolmente primitivisti. Tuttavia anche l’artista naif, nella sua spontaneità, ha una propria consapevolezza che lo porta ad elaborare un linguaggio estetico ben determinato, differenziandolo dal dilettantismo. La semplificazione Naif della realtà esercitata da Beppe Serafini, corrisponde però ad una complessità di composizione. Nel momento in cui lo spazio viene svuotato di profondità e il soggetto di volume, la forza espressiva viene data dal complicato sistema di linee che va a costruire la composizione. Su tale sistema si innesca un articolato ritmo che connota l’intero disegno. Anche il colore fa la sua parte, attestandosi su delle tonalità che superano il dato sensibile per acquisire una connotazione simbolica. tendenzialmente Serafini predilige tonalità terrose che ribadiscono il carattere genuinamente popolare della sua produzione pittorica.
Giuseppe Serafini (Montelupo Fiorentino 1915-1987) detto Beppe, venne scoperto da Antonio Possenti ed inserito nel filone dei Naif. Ha esibito le sue opere in numerose mostre in Italia e all’estero tra cui la più importante è stata quella a Palazzo Strozzi nel 1976. I suoi temi principali si rifanno ad un mondo semplice di povertà e mestieri tradizionali. I suoi personaggi sono rappresentati con un’indole spontanea che li carica di un’essenza popolaresca e terrosa.