Giustino Novelli – Senza titolo

DESCRIZIONE

Il paesaggio è stato da sempre protagonista nella ricerca artistica, sia come ambientazione, come sfondo, ma anche come soggetto esso stesso. La descrizione naturalistica del paesaggio è stata, nei secoli, un’aspirazione per l’artista. Ogni periodo storico ha dato la propria interpretazione del paesaggio contribuendo all’evoluzione della sua descrizione: dapprima con una ricerca sullo spazio, tramite la prospettiva brunelleschiana nel primo Rinascimento, poi sulla resa atmosferica, nel Cinquecento, fino ad arrivare alla rappresentazione di ogni singola vibrazione della luce sugli oggetti nell’Impressionismo.

Nei suoi dipinti Giustino Novelli ha una concezione del paesaggio che coincide perfettamente con quella di purezza formale dell’opera. Anche in questo dipinto, infatti, possiamo notare come la scena sia costruita secondo un sistema equilibrato di nitidi volumi e linee. Una composizione dall’attitudine molto razionale, dunque, che arriva quasi al geometrismo ma si ferma sulla soglia di una rappresentazione ancora legata alla realtà. Tuttavia la forma è totalmente oggettivante e produce una sensazione di sospensione vicina alla metafisica. Tipica di novelli è la coerenza dell’opera nell’unità tonale dell’insieme.

Giustino Novelli è un pittore originario di Chieti. Nella sua produzione pittorica si occupa prevalentemente del paesaggio. Ha un’idea dell’opera molto complessa che riguarda la ricerca di una purezza formale assoluta. Tutto ciò viene declinato da Giustino Novelli in una tecnica fatta di velature trasparenti con la quale compone vedute estremamente liriche. In altri casi non disdegna una forma più iperrealistica ed illusoria.

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