Gregorio Sciltian – Nudo
Sciltian Gregorio
- Tecnica: Bassorilievo in argento e oro 1000/1000
- Dimensione: 30x40 (con cornice 64x57)
- Certificato: Istituto Grafico Italiano
- Codice prodotto: MCAT001
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DESCRIZIONE
Da sempre la figura umana è stata al centro della ricerca artistica. Fin dall’età
classica la resa naturalistica dell’anatomia umana è stata uno degli obiettivi
principali di pittori e scultori di tutti tempi. La rappresentazione del nudo è la
massima espressione di questa aspirazione, trasversale a tutte le epoche e a
tutte le correnti stilistiche. Infatti, oltre alle interpretazioni naturalistiche,
proprie del Rinascimento e dei vari classicismi, che mirano ad una
rappresentazione veritiera e dettagliata del corpo umano, il nudo è stato
protagonista anche all’interno delle nuove concezioni estetiche portate dalle
avanguardie storiche, come nel cubismo, nell’espressionismo e nel
surrealismo.
L’opera è un esempio della produzione scultorea di Gregorio Sciltian. In
questo bassorilievo l’artista rivolge la sua ricerca verso i volumi e il
movimento. Questa particolare opera dimostra quanto la formazione classica
avuta da Sciltian sia stata fondamentale nella sua carriera. L’artista persegue
un ideale di bellezza pura, armonico, attraverso la creazione di un volume
equilibrato, quasi geometrico all’interno della composizione, ma che prende
vita grazie ad un modellato morbido che ne addolcisce le forme.
Gregorio Sciltian, italianizzazione di Grigorij Ivanovič Šiltjan (Rostov, 1900 –
Roma,1985), è stato un pittore armeno. Nel 1919 a seguito della Rivoluzione
d’Ottobre lascia la Russia e si stabilisce a Costantinopoli. Il suo stile viene
formandosi negli anni Venti, quando ritorna alla figurazione classica,
studiando all’Accademia e nei Musei di Vienna le opere del Rinascimento
italiano. Nel 1923 si trasferisce in Italia; apre uno studio a Roma e partecipa
alla II Biennale romana nel ’25. Roberto Longhi presenta la sua personale
alla casa d’arte Bragaglia. Il critico fa il punto sulla peculiarità di una pittura
che recupera la tradizione caravaggesca e fiamminga con un realismo di
impressionante fedeltà fotografica: una perfezione lenticolare raggiunta con
una materia dalla cromìa compatta e tecnica mutuata dalla pittura antica.