Luigi Sonzini – Voto di castità

Luigi Sonzini – Voto di castità

Sonzini Luigi

La produzione artistica di Lugi Sonzini prende necessariamente le mosse dallo Spazialismo. Nato nel 1946 con il Manifiesto Blanco di Lucio Fontana, questo movimento si poneva, innanzitutto, come una problematica relativa alla percezione dell’opera d’arte. Lo scopo dello Spazialismo è quello di superare definitivamente la superficie della tela per un’esperienza percettiva che coinvolga definitivamente lo […]

  • Tecnica: Combuste sovrapposte
  • Dimensione: 60x48
  • Anno: 1999

  • Codice prodotto: VDOM004

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DESCRIZIONE

La produzione artistica di Lugi Sonzini prende necessariamente le mosse dallo Spazialismo. Nato nel 1946 con il Manifiesto Blanco di Lucio Fontana, questo movimento si poneva, innanzitutto, come una problematica relativa alla percezione dell’opera d’arte. Lo scopo dello Spazialismo è quello di superare definitivamente la superficie della tela per un’esperienza percettiva che coinvolga definitivamente lo Spazio. Da qui, dunque, l’applicazione di mezzi tecnici elettronici usati per la loro capacità di irradiare energia o l’uso di tecniche gestuali, come i buchi o i tagli, allo scopo sfondare la superficie dell’opera e invaderla con l’accidentalità del reale.

La strada intrapresa da Luigi Sonzini per superare definitivamente la dimensione dell’opera e invadere la realtà, guarda ai grandi maestri dello Spazialismo ma anche dell’Arte Povera. L’artista, infatti, si rifà al concetto di materiali di scarto, al fine di creare il nuovo stimolo percettivo tramite l’uso di diverse superfici combuste combinate fra loro (il che ci riporta alle poetiche di Alberto Burri). Ma allo stesso tempo Luigi Sonzini ha anche ben presente Fontana, nello sfondamento del supporto per mezzo di buchi. L’originalità di Luigi Sonzini sta nell’aver saputo combinare una gestualità concreta con il concetto spaziale in una nuova e creativa entità artistica. Anche dal punto di vista formale l’impatto estetico delle sue opere è di alto livello, con le bruciature disposte secondo varie combinazioni su una superficie bianca e minimale.

Luigi Sonzini è nato a Milano nel 1942. Ha completato gli studi diplomandosi al Liceo Artistico e in seguito i corsi presso la Facoltà di Architettura di Milano. Risalgono a quell’epoca i suoi primi quadri in cui tenta nuove espressioni in campo figurativo. Poi per seguire il proprio lavoro di industriale, vivendo in solitudine nelle nebbie della pianura padana, abbandona o meglio rallenta l’attività artistica. Sono questi però i suoi anni decisivi; l’uomo si matura, non si appaga nello stress del lavoro, del suo matrimonio resta solo l’amaro di un figlio lontano, e l’improvvisa morte del padre scava in lui solchi di una disperazione per la caducità delle cose terrene che sfocia in una crisi esistenziale e lo spinge ad un totale ripensamento dei valori a cui ancorare la sua vita, e si dedica alla liberazione di se stesso dando sfogo alla propria creatività. Sonzini ha tenuto una prestigiosa mostra personale a Milano ed ha partecipato a rassegne collettive private italiane, tedesche, francesi, americane, brasiliane ed in Arabia Saudita. Ha vissuto e dipinto a Porto Valtravaglia (VA),in Via Borgato 9, dove è morto il 21 maggio 2017.


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