DESCRIZIONE
Patricius Leo era un alto dignitario bizantino che nel passato aveva commissionato il manoscritto della Bibbia e le miniature: Suo fratello, Costantino, aveva fondato un monastero a cui donò il manoscritto. Fino ad oggi non si conosce da chi fu eseguito; si può desumere dalle difformità dei colori, dei testi e da altre particolarità, che all’opera abbiano contribuito diversi scrittori e artisti. Questo manoscritto venne poi in possesso della Regina Christina di Svezia (1626 – 1689). Cristina di Svezia è annoverata tra le più grandi personalità europee. Regina a sei anni, orfana dell’eroe leggendario Gustavo Adolfo, il Grande. Quando diciottenne assunse personalmente il potere nel 1644, era un prodigio di cultura e di acume. Le fonti ricordano Cristina come una giovane assetata di sapere che parlava sette lingue, conversava in latino e corrispondeva con studiosi di tutta Europa. La regina partecipava vivamente anche alle discussioni filosofiche che si tenevano a corte e collezionava con passione manoscritti matematici e scientifici.
Per dieci anni, la regina Cristina seppe affrontare gli affari di stato con rara competenza, rafforzando la potenza svedese.
Rinunciò nel 1654 alla corona in favore del cugino Carlo Gustavo e si fece cattolica. Lasciò il trono per amore della libertà: rifiutando di sposarsi e abiurando la religione luterana si conquistò come celebre convertita un posto di primo piano nella Roma barocca, dove si stabilì dal dicembre 1655, accolta cordialmente da Papa Alessandro VII e scienziati, fondò a Roma un’importante Accademia da cui nacque l’Arcadia. La sua dimora, fissata a palazzo Riario, diventò un raffinato cenacolo dove Pietro Bollori curò una pinacoteca che accoglie tra le altre opere di Raffaello, Tiziano e Rubens e dove Arcangelo Corelli fu maestro dei concerti. Cristina morì nell’aprile del 1689 ed è sepolta in San Pietro.