Leonardo Bazzaro (Attribuzione) – Senza titolo
Bazzaro Leonardo
Il paesaggio è stato da sempre protagonista nella ricerca artistica, sia come ambientazione, come sfondo, ma anche come soggetto esso stesso. La descrizione naturalistica del paesaggio è stata, nei secoli, un’aspirazione per l’artista. Ogni periodo storico ha dato la propria interpretazione del paesaggio contribuendo all’evoluzione della sua descrizione: dapprima con una ricerca sullo spazio, tramite […]
- Tecnica: Olio su tavola
- Dimensione: 30x20
- Codice prodotto: AFLA001
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DESCRIZIONE
Il paesaggio è stato da sempre protagonista nella ricerca artistica, sia come ambientazione, come sfondo, ma anche come soggetto esso stesso. La descrizione naturalistica del paesaggio è stata, nei secoli, un’aspirazione per l’artista. Ogni periodo storico ha dato la propria interpretazione del paesaggio contribuendo all’evoluzione della sua descrizione: dapprima con una ricerca sullo spazio, tramite la prospettiva brunelleschiana nel primo Rinascimento; poi sulla resa atmosferica, nel Cinquecento; fino ad arrivare alla rappresentazione di ogni singola vibrazione della luce sugli oggetti nell’Impressionismo.
Le opere di Laonardo Bazzaro evidenziano una maturità post-impressionista dell’artista. La composizione è tutta compressa in primo piano, senza concedere nulla ad una profondità spaziale. Lo scopo del pittore non è quello di riportare il dato sensibile del soggetto, ma di carpirne l’essenza stessa, la sua sostanza. A questo fine interviene la pennellata, ricca di materia, che, nonostante l’essenzialità della rappresentazione, rimpolpa gli oggetti, li scompone su diversi piani, registrando le vibrazioni della luce e della vita su di essi. Il dato sensibile, dunque, viene completamente superato in una concezione del fare pittorico complessa in cui gioca un ruolo fondamentale anche la stessa gestualità dell’artista. Dal punto di vista cromatico, tutta la superficie dell’opera è intonata secondo una gamma di colori equilibrata di richiami e corrispondenze con una predilezione, in questo caso, per un impasto bruno e caldo.
Leonardo Bazzaro nacque a Milano nel 1853. Fratello dello scultore Ernesto, iniziò a studiare sotto la guida di Gaetano Fasanotti. S’iscrisse poi all’Accademia dove frequentò tutti i corsi diventando allievo prediletto di Giuseppe Bertini. Nel 1873 partecipò per la prima volta alla mostra annuale di Belle Arti di Brera. Nel 1875 vinse il Premio Fumagalli con Dopo un duello. Tre anni più tardi il pittore si aggiudicò il Premio Grotti con Un mesto ufficio – Cappella di Santa Maria delle Grazie. Verso gli anni ’80 cominciò a dipingere all’aperto. Trasse ispirazione dai paesaggi lagunari e dalle vallate alpine della Lombardia e della Valle d’Aosta. Nel 1896 si trasferì a Gignese (Novara), prediligendo temi intimistici o legati alla vita campestre. L’anno successivo fu presente per la prima volta alla Biennale di Venezia. Negli anni che seguirono, gli impegni espositivi diventarono sempre più numerosi, infatti, oltre alle rassegne della Permanente, delle Promotrici di Genova e Torino, della Biennale di Venezia, partecipò all’Internazionale di Buenos Aires (1910) e all’Esposizione Universale di San Francisco (1915). Leonardo Bazzaro morì nella casa milanese del nipote Ettore nel 1937.