Lia Pasqualino – Senza titolo
Pasqualino Lia

- Tecnica: Olio su tela
- Dimensione: 91x64
- Anno: 1941
- Codice prodotto: SGUR001
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DESCRIZIONE
L’opera può essere definita una scena di genere, ovvero la rappresentazione di un episodio di vita quotidiana che, apparentemente, non ha alcun elemento significativo. Questo tipo di soggetti domestici furono a lungo considerati come minori e cominciarono a diffondersi, nell’arte occidentale, solo a partire dal XVII secolo. Solo con lo sviluppo delle correnti realistiche ottocentesche i soggetti della vita di tutti i giorni furono considerati della stessa importanza di quelli storici o religiosi. In particolare furono gli impressionisti a prediligere soggetti legati alla vita moderna in ambientazioni urbane e borghesi. Nel caso più specifico la produzione artistica del XX secolo è rivolta all’indagine, condotta sul filo dell’esistenzialismo e dell’analisi delle relazioni umane, di un mondo borghese, colto nella quotidianità dei suoi gesti e dei suoi riti.
Tra le più importanti rappresentanti del movimento novecentista, anche Lia Pasqualino ha fatto dell’esaltazione dei valori plastici il tratto più rilevante della sua maniera pittorica. Tuttavia nelle scene di genere di carattere borghese ed esistenziale la resa plastica viene meno per un’interpretazione più espressionistica. La scena rappresentata, infatti, è realistica, ma mostra una scarsità di dettagli fisionomici, di particolari oggettivi che possano identificare la situazione o anche solo collocarla in un contesto sociale. All’arte esistenzialista non interessa la realtà esteriore sociale, ma quella interiore dell’uomo, che viene indagata dall’artista tramite i suoi mezzi espressivi. Le deformazioni pittoriche che caratterizzano questo dipinto sono il tramite per esprimere delle inquietudini esistenzialiste. La scena è inquadrata in modo preciso, da Lia Pasqualino, delimitando un interno, uno spazio ristretto in cui i soggetti sono costretti a porsi in relazione tra di loro. In questo spazio l’artista pone in evidenza le tensioni interiori deformando in funzione espressiva le figure. I soggetti vengono pervasi da vibrazioni che sono di carattere emotivo. Tali vibrazioni si ripercuotono anche nello spazio dell’opera, sottolineando la solitudine e la difficoltà di porsi in relazione dei soggetti.
Lia Pasqualino Noto è nata nel 1909 ed è scomparsa nel 1998. Studia pittura e partecipa a varie mostre, conosce il pittore futurista Pippo Rizzo. Dopo aver esposto nel 1934 alla galleria milanese “Il Milione” con il Gruppo Siciliano (Guttuso, Franchina, Barbera), Lia Pasqualino Noto proseguirà la propria ricerca artistica indirizzata alla profonda analisi del dialogo che intercorre tra figura umana e natura. La sua pittura appare legata ad un realismo figurativo a cui l’artista è sempre rimasta fedele, pur nella sua naturale evoluzione. Dal 1937 al 1940 ha diretto, nel Palazzo de Seta in Piazza Kalsa, la Galleria Mediterranea, allora unica Galleria in Palermo ad esporre arte contemporanea, ed è riuscita a far acquistare alla GAM di Palermo quadri di importanti artisti. Ha fatto parte attiva del ” Gruppo dei Quattro ” artisti palermitani con Renato Guttuso ,Giovanni Barbera e Nino Franchina; ha partecipato a diverse edizioni della Biennale di Venezia e della Quadriennale di Roma.