Lorenzo D’Andrea – Senza titolo
D'Andrea Lorenzo
Nella storia dell’arte spesso si può fare una netta distinzione tra correnti stilistiche figurative o astratte. Quando, però, l’obiettivo di un’artista è quello di rappresentare un oggetto che abbia riscontro con la realtà fenomenica ma, allo stesso tempo, sia carico di significati reconditi e simbolici, questo confine può diventare labile. Il Simbolismo o l’Espressionismo sono […]
- Tecnica: Disegno su carta
- Dimensione: 70x50
- Certificato: si
- Codice prodotto: TTOT002
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DESCRIZIONE
Nella storia dell’arte spesso si può fare una netta distinzione tra correnti stilistiche figurative o astratte. Quando, però, l’obiettivo di un’artista è quello di rappresentare un oggetto che abbia riscontro con la realtà fenomenica ma, allo stesso tempo, sia carico di significati reconditi e simbolici, questo confine può diventare labile. Il Simbolismo o l’Espressionismo sono correnti stilistiche emblematiche nell’aver interpretato la realtà in senso concettuale con una resa iconica delle immagini e un’interpretazione simbolica nell’uso del colore. Nella produzione pittorica di Lorenzo D’Andrea astratto e figurativo si mescolano quasi senza sorta di continuità.
Come possiamo vedere anche da questa opera il punto di partenza di Lorenzo D’Andrea è comunque la realtà sensibile, di cui lascia, nell’opera una traccia visibile, anche se in un’interpretazione surreale e deformata, il che gli permette di sovvertire ogni regola spazio-temporale. La tensione sperimentale di D’Andrea, tuttavia, si esprime soprattutto dal punto di vista formale, infatti nel suo linguaggio si possono trovare diverse istanze estetiche dell’arte contemporanea. Innanzitutto la sintesi espressionista dei soggetti, ridotti all’essenziale da un tratto nervoso che ne semplifica le forme con un ritmo concitato. Per quanto riguarda la stesura coloristica, l’artista si rifà ad una gestualità quasi esasperata, dettata dalla sua creatività quasi incontenibile. Dal punto di vista cromatico, infine, D’Andrea propende per una tavolozza in linea con l’espressionismo del suo stile: i colori sono elettrici e acidi, quasi pop nella loro provocazione.
Lorenzo D’Andrea è pittore e scultore. Nato a Lucca, classe 1943, ha studiato al Liceo Artistico di Carrara e poi al Politecnico di Milano. Inizia ad esporre nel 1961. Le sue opere arrivano nelle gallerie e nei musei di Milano, Roma, Amsterdam, Parigi, Lucerna, Bonn, Cracovia, Nizza. Celebri sono i suoi ritratti: ha dipinto quelli di San Giovanni Paolo II, di Papa Francesco, Giulio Andreotti, Andrea Bocelli, Renato Guttuso, Gerry Scotti, Pietro Cascella. Sue sculture monumentali sono esposte a Lido di Camaiore, Sondrio, Portofino, Olbia, Golfo Aranci. Fino agli anni ’70 D’Andrea è impegnato in una ricerca figurativa di tipo espressionista-informale: in una pittura dai colori vivaci, densa e materica, si ammassano uno sull’altro personaggi simili a statue-stele, in cui paiono mescolarsi la lezione di Picasso con influssi di certa arte medievale propria della Lucchesia, terra d’origine del pittore. A partire dal 1977, D’Andrea intraprenderà una strada che lo porterà ad esiti molto differenti.