Attribuito a Margherita Crastona – Senza titolo – CCAP002

Attribuito a Margherita Crastona – Senza titolo – CCAP002

Crastona Margherita

  • Tecnica: Olio su tela
  • Dimensione: 75x97
  • Anno: XVII-XVIII secolo

  • Codice prodotto: CCAP002

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DESCRIZIONE

Il genere della “Natura Morta” vede la luce agli inizi del XVII secolo. Consiste nella rappresentazione di composizioni di soggetti inanimati, nella maggior parte dei casi fiori o frutta. Se all’inizio della sua storia era un’occasione per i pittori per cimentarsi in una riproduzione naturalistica o fotografica della realtà, con l’arte contemporanea la “Natura Morta” diventa anche un modo di interpretare la realtà. Infatti, come accadrà per esempio nell’avanguardia cubista o in Giorgio Morandi, la ricerca profonda sugli oggetti verrà finalizzata ad una rappresentazione concettuale, portata oltre il semplice dato sensibile. L’opera in oggetto è uno splendido esempio dell’interpretazione del genere della “Natura morta” tra XVII e XVIII secolo, specificatamente di ambito lombardo.

L’opera è estremamente interessante nel presentare le peculiari caratteristiche di un realismo squisitamente lombardo, ovvero di un’area geografica e culturale che, dalla fine del XVI secolo in poi, ha risentito dell’influsso congiunto della pittura fiamminga e poi del caravaggismo. La presente opera unisce in sé questi due poli d’attrazione della pittura lombarda in un’interpretazione della natura morta, allo stesso tempo, densa di verità ma anche suggestiva e scenografica. L’intenso realismo lo possiamo avvertire nella volontà di descrivere i fiori ed i frutti con una fedeltà assoluta al dato sensibile e di rilevarne, in particolar modo, la qualità delle superfici e gli effetti della luce su di essi. Il desiderio di realismo dell’artista non si ferma neanche nel rilevare la marcescenza dei soggetti, con un certo gusto per l’esaltazione dello scorrere del tempo e della “vanitas” di tutte le cose ancora di ascendenza barocca. Coerentemente con questo discorso entra in gioco l’altro polo di influenza del caravaggismo nell’impostazione scenografica del soggetto il quale viene fatto emergere dal fondo tenebroso tramite l’azione della luce, proveniente da sinistra, usata con grande maestria. Tutte queste caratteristiche ci confermano come l’opera, dal punto di vista formale, sia stata eseguita con una tecnica davvero eccellente.

L’esecuzione dell’opera è stata attribuita a Margherita Crastona, pittrice specializzata nelle nature morte, attiva in Lombardia tra il XVII e XVIII secolo. Si hanno poche notizie biografiche relative a questa artista, ma si presume fosse una parente di Giuseppe Crastona, pittore pavese del Seicento. Rispetto ad altre opere della Crastona il dipinto in oggetto mostra affinità dal punto di vista stilistico, ma anche compositivo soprattutto nel particolare di disporre gli oggetti sopra una superficie rialzata di pietra.


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