Massimo Motta / Kuturi Art Project – 27 Movement
Massimo Motta / Kuturi Art Project
Il genere della street photography è resa a pieno nello scatto del fotografo Massimo Motta. Il genere nasce dall’esigenza di catturare la vita quotidiana degli spazi pubblici, in cui anche le interazioni umane sono ritratte. Lo stile che si viene a creare è dinamico e urbano, rivelando le evoluzioni delle dinamiche sociali e delle emozioni che emergono nelle fotografie. La street photography gioca molto con la luce, le ombre e la composizione creando anche delle combinazioni artistiche interessanti. Infine, la fotografia inviata lo spettatore a porsi davanti allo scatto come un momento di riflessione sulla città e sul suo essere […]
- Tecnica: Fotografia d'arte
- Dimensione: 32X70
- Certificato: Si
- Tiratura: Esemplare 2/30
- Codice prodotto: PCON002
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DESCRIZIONE
Il genere della street photography è resa a pieno nello scatto del fotografo Massimo Motta. Il genere nasce dall’esigenza di catturare la vita quotidiana degli spazi pubblici, in cui anche le interazioni umane sono ritratte. Lo stile che si viene a creare è dinamico e urbano, rivelando le evoluzioni delle dinamiche sociali e delle emozioni che emergono nelle fotografie. La street photography gioca molto con la luce, le ombre e la composizione creando anche delle combinazioni artistiche interessanti. Infine, la fotografia inviata lo spettatore a porsi davanti allo scatto come un momento di riflessione sulla città e sul suo essere frenetico. I pionieri del genere sono statiti Henri Cartier-Bresson e Garry Winogrand.
Massimo Motta, in questo scatto, adotta un approccio che privilegia l’ampiezza della scena, della Piazza Duomo, includendo nella composizione l’intera piazza e le sue strutture architettoniche. L’attenzione alla profondità di campo suggerisce un desiderio di trasmettere non solo il senso dello spazio, ma anche la relazione tra i diversi elementi presenti. La scelta di inquadrature lineari e ben equilibrate contribuisce a guidare lo sguardo dello spettatore, trasportandolo dall’immediato primo piano verso le architetture sullo sfondo.
Fotografo milanese, Massimo Motta si laurea in scienze biologiche per poi approfondire l’ambito della fotografia, cominciando da autodidatta. Le sue opere, oltre ad essere caratterizzate da un forte spirito di ricerca, grazie all’influenza della scienza, il fotografo si concentra su un nuovo tipo di fotografia la fotografia ibrida, in cui si fondono pittura e fotografia. . In quest’ultima, infatti, è andato sempre ben oltre l’effetto estetico a favore di rigore e inquietudine nel terreno del linguaggio, misurandosi con le provocazioni della tecnica, della tecnologia e della storia della fotografia, particolarmente Muybridge. Ne discendono taluni cicli di fotografie: Light and Night, dove ha iniziato a sviluppare nuovi concetti per catturare la figura umana che risulta evidente, ma non direttamente rilevata. Come racconta l’artista: “la pittura è la traduzione materica delle mie sensazioni, è la mia realtà interiore che affiora e si manifesta insieme alla realtà fotografica. I miei temi riguardano l’individuo solo e involuto su sé stesso, la società antropocentrica e globalizzata, ma rappresento anche quanto sia rilevante il rapporto con l’altro, il legame sociale e l’essere in una rete di vita”.