Umberto Mastroianni – Senza titolo
Mastroianni Umberto
L’opera è una composizione di genere astratto. Astrarre deriva dal termine latino “Abstrahere” che vuol dire estrarre, tirare fuori. Il procedimento di astrazione, infatti, consiste nell’eliminare gli aspetti particolari e individuali di un oggetto per ricavarne un concetto universale. Da Kandiskij a Mondrian, da Pollock a Mirò molti pittori hanno spinto al massimo il processo […]
- Tecnica: Litografia su cartoncino
- Dimensione: 25x30
- Certificato: si
- Codice prodotto: ICAS002
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DESCRIZIONE
L’opera è una composizione di genere astratto. Astrarre deriva dal termine latino “Abstrahere” che vuol dire estrarre, tirare fuori. Il procedimento di astrazione, infatti, consiste nell’eliminare gli aspetti particolari e individuali di un oggetto per ricavarne un concetto universale. Da Kandiskij a Mondrian, da Pollock a Mirò molti pittori hanno spinto al massimo il processo di astrazione nelle loro opere creando, paradossalmente, forme pure e colori puri che non esistono in natura o traducendo in immagini le loro emozioni e la loro istintualità.
Come possiamo vedere in questa opera il processo di astrazione messo in atto da Umberto Mastroianni è spesso costituito da questa sorta di assemblaggi che egli crea nei propri dipinti. In questo caso l’assemblaggio viene a costituire un grande organismo biomorfico (in altri casi invece Mastroianni sembra preferire la geometria) che di conseguenza trasferisce l’opera in una dimensione surreale vicina al catalano Joan Mirò. Il ritmo della composizione è frenetico ed estremamente dinamico, non lasciando punti di riferimento allo spettatore. Il pittore può dare libero sfogo alla propria creatività e alla propria gestualità, anche sul piano coloristico, dove prevalgono forti contrasti a rinvigorire l’espressività dell’opera.
Umberto Mastroianni è nato a Fontana Liri nel 1910 ed è scomparso a Marino nel 1998. E’ stato scultore e partigiano. Si trasferisce a Roma nel 1924 e inizia la sua formazione all’Accademia di San Marcello. Nel 1930 riceve già il primo riconoscimento con il Premio Internazionale del Turismo e comincia ad esibire le sue opere in mostre di livello sia nazionale che internazionale. Dal 1933 espone regolarmente alle mostre sindacali nazionali, è invitato a tutte le Quadriennali di Roma, alle Promotrici di Torino e alle Biennali di Venezia.