Osvaldo Curandai – Arno a Bruscheto

Osvaldo Curandai – Arno a Bruscheto

Curandai Osvaldo

Il paesaggio è stato da sempre protagonista nella ricerca artistica, sia come ambientazione, come sfondo, ma anche come soggetto esso stesso. La descrizione naturalistica del paesaggio è stata una delle maggiori aspirazioni per gli artisti di ogni epoca. Ogni periodo storico ha dato la propria interpretazione del paesaggio contribuendo all’evoluzione della sua descrizione: dapprima con […]

  • Tecnica: Olio su tela
  • Dimensione: 50X40

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  • Codice prodotto: cven001

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DESCRIZIONE

Il paesaggio è stato da sempre protagonista nella ricerca artistica, sia come ambientazione, come sfondo, ma anche come soggetto esso stesso. La descrizione naturalistica del paesaggio è stata una delle maggiori aspirazioni per gli artisti di ogni epoca. Ogni periodo storico ha dato la propria interpretazione del paesaggio contribuendo all’evoluzione della sua descrizione: dapprima con una ricerca sullo spazio, tramite la prospettiva brunelleschiana nel primo Rinascimento; poi sulla resa atmosferica nel Cinquecento; fino ad arrivare alla rappresentazione di ogni singola vibrazione della luce sugli oggetti nell’Impressionismo. In questo caso specifico ci troviamo di fronte ad una bellissima prova di paesaggio rurale e il soggetto dell’opera è costituito da un suggestivo scorcio della campagna toscana. La scelta è perfettamente in linea con l’ambiente di provenienza dell’artista autore dell’opera, Osvaldo Curandai. L’opera è infatti ispirata alla visione di una Toscana contadina fatta di piccoli borghi di poche abitazioni solitarie, in cui la presenza umana risulta quasi o del tutto assente. Conseguentemente Curandai si ricollega ad una lunga tradizione della pittura toscana che parte dall’interesse per i soggetti rurali degli artisti del gruppo dei Macchiaioli nella seconda metà del XIX secolo.

Lo stile dell’artista Osvaldo Curandai si attesta in una perfetta tradizione di tipo postimpressionista. Il pittore è ancora nel pieno di una concezione pittorica en plein air, il cui obiettivo è quello di dare una resa viva ed immediata del paesaggio tramite la registrazione di ogni vibrazione luminosa ed atmosferica. Tuttavia ci troviamo di fronte ad un tipo di stile che va già oltre il semplice dato sensibile in una concezione pittorica strutturale che indaga gli oggetti in profondità, ponendo le pennellate su diversi piani dimensionali in uno spazio non univoco. Per quanto riguarda la stesura pittorica, densa e materica, si attesta su larghe macchie, rispettando lo spirito rurale della tradizione macchiaiola.

Osvaldo Curandai è nato a Firenze nel 1931, ma ha vissuto, e lavorato, a San Donato, fra Bagno a Ripoli e Rignano sull’Arno, dove è scomparso nel 2019. Curandai è cresciuto nel paesaggio della Toscana, egli però non è solo paesaggista, ma abile anche nelle composizioni di fiori, frutti ed oggetti. La prestigiosa Galleria Buongiovanni di Bologna, che ha contribuito a scoprirlo, lo ha proposto come uno dei suoi artisti di punta. Le sue opere si trovano in gallerie di Washington, di Middleburg in Virginia, in Arabia Saudita e in altri Paesi europei. Innumerevoli sono le mostre tenute in Italia, tra cui ricordiamo Palazzo Reale a Milano, Palazzo di Re Enzo a Bologna, Museum Parma in Arte. L’ultima in ordine di tempo è stata quella realizzata con l’Associazione “G.Mazzon”, il Comune di Bagno a Ripoli e il Consiglio della Regione Toscana presso l’Oratorio di Santa Caterina a Rimezzano


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