Piero Leddi – Madre a Torre Canne
Leddi Piero
- Tecnica: Mista tempera e pastello
- Dimensione: 78x79
- Codice prodotto: MSCHI002
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DESCRIZIONE
L’iconografia della maternità si ricollega al soggetto della Madonna col Bambino. Probabilmente è una delle iconografie più popolari in tutta la storia dell’arte sia occidentale che orientale. La Madonna col Bambino compare fin dagli albori della pittura medievale e rimane un soggetto costante finché i temi religiosi sono stati prevalenti nella produzione artistica (ovvero fino al XIX secolo quando cominciarono ad essere introdotte tematiche ispirate al vivere quotidiano). E’ piuttosto usuale, negli artisti contemporanei, trattare l’iconografia della maternità senza ricollegarla direttamente alla religione cristiana. Questa opera di Piero Leddi, in particolare, conferma il gusto dell’artista nell’ideare iconografie di tipo simbolista, dai complessi significati.
Nell’esecuzione delle sue opere l’artista Piero Leddi cerca sempre una sorta di equilibrio tra resa volumetrica ed espressionismo. In particolare a Leddi interessa l’esaltazione formale del soggetto, che nel presente dipinto si esprime possiamo in un marcato plasticismo. Ma allo stesso tempo Leddi dà alla rappresentazione una veste fortemente lirica ed espressiva. In questa opera, sfruttando le proprietà della tempera e del pastello, realizza una stesura del colore vibrante. La massa volumetrica del soggetto viene individuata da un sottile tratto nero, ma il gruppo, al suo interno, è connotato da un intenso dinamismo cromatico di toni di rosa e violetto. Così anche il paesaggio, risulta estremamente sfuggevole, vibrante di riverberi luminosi.
Piero Leddi (San Sebastiano Curone 1930-2016) ha appreso dal padre falegname e da altri parenti artigiani le tecniche di lavorazione dei materiali, mentre il rapporto con la terra e l’agricoltura sono legati alla famiglia materna. Dopo il trasferimento a Tortona è avvenuto il suo accostamento alla pittura, influenzato da Mario Patri. A Milano dal 1951, si è dedicato dapprima all’attività di grafico pubblicitario, sperimentando i propri mezzi espressivi ed entrando in contatto con l’ambiente di Brera. Sin dagli anni Cinquanta il suo lavoro è stato oggetto dell’interesse di critici come Mario De Micheli e Raffaele De Grada, che hanno presentato alcune tra le sue prime personali rispettivamente nel 1959 e nel 1964, seguendo poi con attenzione la sua produzione. Numerose le personali e assai numerose le collettive che hanno registrato la sua partecipazione, tra cui la Biennale nazionale d’arte Città di Milano (nel 1972, 1974, 1984, 1987, 1989, 1993).