Pietà – Antonio Cotigni
Cotigni Antonio
“….umbro trapiantato a Roma ,pittore, poeta ma sopratutto scultore, è un talento naturale” .
- Tecnica: bassorilievo
- Codice prodotto: MMOST007
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DESCRIZIONE
Antonio Cotigni nato a Ficulle (Terni) il 17 gennaio 1940, e vive a Roma con lo studio ai Castelli Romani(Zagarolo). Rimasto orfano ancora bambino,( la guerra del ’43 gli porta via il padre, e viene affidato ai vari istituti dove riesce a diplomarsi come Tipografo, compositore ed incisore.Ma questa non è la sua vera vocazione ed Antonio non eserciterà mai la professione nella quale si è diplomato. La sua vera passione è quella che lui ha scoperto quasi per gioco, frequentando da bambino le botteghe dei famosi cocciari del suo paese natale.Qui in mezzo ai rudimentali torni a pedale, Antonio, da solo, matura quel grande amore per l’arte ed in particolare per i maestri rinascimentali come Michelangelo e Caravaggio, che lo accompagnerà e segnerà tutta la sua vita. Ancora bambino , nei ritagli di tempo, modella figure e animali, specialmente cavalli. E poi viene la pittura nella quale si cimenta da autodidatta con tanta bravura che la gente comincia a comprare i suoi quadri. La “ gavetta “ è dura, ma Antonio Cotigni alla fine riesce ad imporsi ed attirare l’attenzione di alcuni critici d’arte come Argan, Servolini, Augusto Giordano e tanti altri. Lu iè contento di tutta questa benenevola attenzione, ma non si lascia suggestionare e continua a pensare che il migliore critico delle sue opere è lui stesso. E con le sue forze, senza nessun aiuto, riesce ad imporsi e far apprezzare i suoi lavori in tutto il mondo. Fra la sua numerosa produzione ricordiamo il monumento ad ANTONIO de CURTIS, in arte Totò, nella sua città di Napoli; monumento all’On. Aldo Moro, nella piazza omonima della città di Latina; monumento al Poverello di Assisi in bronzo, alto mt. 3,30, nella città di Latina; monumento al Cicerone , piazzale tribunale Palestrina; monumento a Pio Fernandez, musicista, piazza del comune di Palestrina; fontana del Pupazzo di marmo a Palestrina; stemma in marmo, città di Amatrice Rieti; stemma città di Colonna; monumento Francesco Rocco, università di San Calogero Vibo Valenza Catanzaro; monumento Francesco Sabatini nel Mueso di Roma; busti dei fondatori della Cassa Rurale ed Artigiana a Rocca Priora; medaglie per il Sommo Pontefice Giovanni Paolo II; medaglie dell’ 80” e “ 85” anniversario Fondazione Cassa Rurale Artigiana di Palestrina; monumento al cercatore d’Oro, città di Vancouver Canada. E’ impossibile parlare in modo adeguato di tutte le Opere di Questo grande Artista. Come esempio della sua straordinaria capacità di plasmare i volti, ricordiamo il busto dell’ex presidente d’America Ronald Regan e quello di sua Santità Giovanni Paolo II, nei quali L’Artista è riuscito a cogliere la luce delle loro grandi anime così come è riuscito a renderci quella gente più umile. Il suo < monumento al contadino >, infatti, riesce a fondere mirabilmente la ruvidezza delle vesti e della mano aperta che mostra i prodotti della terra, con la serenità di uno sguardo che è quello della nostra gente, dal nord al sud della penisola, sana, forte, leale e produttiva. Inimitabile rimane il suo < monumento a Don Bosco > il cui sguardo rivolto al povero che si aggrappa a lui rivela tutto l’amore e la pietà di questo grande santo. Altra grande opera dell’infaticabile Antonio Cotigni è la Madonna della Divina Provvidenza: ogni segno del suo volto, ogni piega della sua veste parlano di una straordinaria capacità naturale di modellare la materia per cui il maestro può e deve ormai a piena ragione far parte della Storia ( con la S maiuscola) dell’ Arte. Soffermiamoci ancora un momento al suo < monumento al Cavallo > che ora si trova nella Villa Valente della città di Palestrina Roma. La forza e la potenza che sprigiona questo animale con le zampe sollevate da terra ricorda quella di un’antica divinità forse nascosta nell’ancestrale memoria collettiva e ci fa rimanere per un lungo momento attoniti ed ammirati di fronte a tale potenza Scultorea. L’uomo, in apparenza rude, scontroso, e cupo, celava un carattere dolce ed immensa umanità tanto da commuoversi davanti alle sofferenze degli altri; partecipava con entusiasmo ad ogni manifestazione volta alla solidarietà, memore delle proprie difficoltà incontrate in gioventù. Ultimamente lo si vedeva di rado, ma il suo pensiero era sempre rivolto alle sue sculture, alla creta e alla fusione. Ora Antonio Cotigni vede direttamente nel cielo il Santo che lui ha ritratto e interpretato e che ogni passante onora nel vederlo nella statua di bronzo. Peccato che sia scomparso nel vigore dei suoi anni un uomo innamorato della sua famiglia e un artista che, anche con i pennelli, sapeva cogliere l’intima essenza dei soggetti che lo ispirarono, la bellezza nelle sue continue e fugaci apparizioni e la tensione per la conquista dell’immobilità attraverso l’arte. Insomma ANTONIO Cotigni ha scoperto e per tutta la vita ha seguito il suo ideale del mondo classico: Morfeo e Psiche in un tutt’uno.