Renato Borsato – Senza titolo
Borsato Renato
Il paesaggio è stato da sempre protagonista nella ricerca artistica, sia come ambientazione, come sfondo, ma anche come soggetto esso stesso. La descrizione naturalistica del paesaggio è stata una delle maggiori aspirazioni per gli artisti di ogni epoca. Ogni periodo storico ha dato la propria interpretazione del paesaggio contribuendo all’evoluzione della sua descrizione: dapprima con […]
- Tecnica: Olio su tela
- Dimensione: 33x23
- Certificato: si
- Codice prodotto: DBOC005
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DESCRIZIONE
Il paesaggio è stato da sempre protagonista nella ricerca artistica, sia come ambientazione, come sfondo, ma anche come soggetto esso stesso. La descrizione naturalistica del paesaggio è stata una delle maggiori aspirazioni per gli artisti di ogni epoca. Ogni periodo storico ha dato la propria interpretazione del paesaggio contribuendo all’evoluzione della sua descrizione: dapprima con una ricerca sullo spazio, tramite la prospettiva brunelleschiana nel primo Rinascimento; poi sulla resa atmosferica nel Cinquecento; fino ad arrivare alla rappresentazione di ogni singola vibrazione della luce sugli oggetti nell’Impressionismo.
L’opera presenta una marcata vocazione espressionista, ovvero che tende a porre l’accento sull’espressione delle emozioni, piuttosto che su una resa naturalistica. Sul piano formale ciò si traduce in una descrizione sommaria delle figure, attraverso un tratto molto sintetico. In questo senso Renato Borsato mostra una definita peculiarità che caratterizza il suo stile anche nella resa dei paesaggi. Ovvero la propensione per una pittura fondata interamente sul colore. Il colore in Borsato viene distribuito in campiture compatte e diviso in varie zone. Le diverse zone di colore, come un mosaico, vanno a formare l’oggetto che, mediante questa scomposizione attuata per mezzo del colore, ne guadagna in espressività. Ne viene fuori, in questo modo, un tipo di rappresentazione della veduta che, oltre ad avere un carattere di leggerezza ed immediatezza, presenta delle specifiche connotazioni emozionali, in linea con il linguaggio espressionista di questo pittore. Fondamentale risulta l’uso di una tavolozza dai colori accesi, quasi fauvisti, che superano definitivamente il dato sensibile per acquisire una valenza spirituale.
Renato Borsato è nato a Venezia nel 1927 ed è scomparso nel luglio del 2013. Dal 1950 partecipa a esposizioni provinciali, regionali, nazionali e internazionali. Accettato dalla giuria, entra per la prima volta alla XXVII Biennale Internazionale d’arte di Venezia nel 1954 con un gruppo di cinque opere. Nel 1955 ottiene una borsa di studio dal Governo francese ritornando cosi dopo cinque anni a Parigi e avendo l’occasione di visitare anche la Bretagna, la Normandia e Rouen. In autunno dipinge a Travesio nel Friuli, ed è invitato alla VII Quadriennale Romana. L’anno seguente, nel 1956, espone alla XXVIII Biennale Internazionale d’Arte di Venezia con tre dipinti. Nello stesso anno a Parigi, invitato dalla Direzione della Galerie Marcel Bernheim per una personale, viene intervistato dalla Radiotelevisione Francese. Dal 1979 al 1986 è Presidente della Fondazione Bevilacqua La Masa. Negli anni dall’81 all’83 espone alla Galleria ‘Il Traghetto’ di Venezia ed alla ‘Galleria Rovani’ di Genova. Nel 1986 il Circolo Culturale di Monopoli ospita una sua personale.Fra i principali premi ricevuti ricordiamo: 1° Premio alla 2a Mostra della Riviera del Brenta (1952); due primi premi e due secondi alla 40a, 41a, 42a, 43a, Collettiva Bevilacqua La Masa; il Premio Tursi alla XXVIIa Biennale Internazionale d’Arte di Venezia nel 1954; 1° Premio San Fedele (1955); 2° Premio Michetti (1956); un premio alla Giovane Pittura Internazionale a Mosca (1957); Premio Rotary Club di Venezia alla XXIX. Biennale Internazionale d’Arte di Venezia (1958); Premio Soppelsa alla XXXI Biennale Internazionale d’Arte di Venezia; il Premio Rotary Club di Venezia alla 50a Mostra Opera Bevilacqua La Masa (1962); 1° Premio al «Premio Caorle» (1963); Premio Speciale istituito alla Siiedison di Marghera al VI Premio di Pittura Mestre nel 1963; un Premio acquisito a Milano al Premio d’Arte “Maternità” (1966); 1° Premio ex aequo al “Premio Nazionale Pordenone” (1966).