Riccardo Chicco – Senza titolo
Chicco Riccardo

Il paesaggio è stato da sempre protagonista nella ricerca artistica, sia come ambientazione, come sfondo, ma anche come soggetto esso stesso. La descrizione naturalistica del paesaggio è stata da sempre un’aspirazione per l’artista. Ogni periodo storico ha dato la propria interpretazione del paesaggio contribuendo all’evoluzione della sua descrizione: dapprima con una ricerca sullo spazio, tramite la prospettiva brunelleschiana nel primo Rinascimento, poi sulla resa atmosferica, nel Cinquecento, fino ad arrivare alla rappresentazione di ogni singola vibrazione della luce sugli oggetti nell’Impressionismo. In questa mista su carta lo stile di Riccardo Chicco è essenzialmente basato su una pennellata corsiva ed un […]
- Tecnica: Tecnica mista su carta
- Dimensione: 40X32
- Certificato: si
- Codice prodotto: CBES003
Visualizzazioni 562
DESCRIZIONE
Il paesaggio è stato da sempre protagonista nella ricerca artistica, sia come ambientazione, come sfondo, ma anche come soggetto esso stesso. La descrizione naturalistica del paesaggio è stata da sempre un’aspirazione per l’artista. Ogni periodo storico ha dato la propria interpretazione del paesaggio contribuendo all’evoluzione della sua descrizione: dapprima con una ricerca sullo spazio, tramite la prospettiva brunelleschiana nel primo Rinascimento, poi sulla resa atmosferica, nel Cinquecento, fino ad arrivare alla rappresentazione di ogni singola vibrazione della luce sugli oggetti nell’Impressionismo.
In questa mista su carta lo stile di Riccardo Chicco è essenzialmente basato su una pennellata corsiva ed un colore steso a leggerissime velature. Tutto è costruito tramite il colore, il quale, tuttavia, non crea lo spazio attraverso una progressiva gradazione tonale, ma, piuttosto, va a creare dei forti contrasti tra una campitura e l’altra. Viene a crearsi, dunque, una personale commistione tra un ductus pittorico di matrice post-impressionista e un sintetismo tipico invece di una cultura espressionista. Anche le forme degli oggetti, seguendo questa tendenza, sono delineate in modo essenziale con una certa indole antinaturalista.
Riccardo Chicco (Torino 1910 – 1973), nasce da una famiglia di mercanti imprenditori. Appena nato è colpito da una grave infermità all’anca che lo costringerà ad anni di immobilità e ad un futuro di claudicazione. Nel 1922 è allievo di Vittorio Cavalleri esponente della scuola tradizionale paesaggistica. Dal 1925 al 1928 viene accolto nell’atelier di Giovanni Grande, pittore e ceramista, collaboratore della manifattura di ceramiche artistiche Lenci. Nel 1928 entra a far parte della scuola torinese di Felice Casorati, indiscusso punto di riferimento della pittura torinese di inizio novecento. Nel 1931 lascia lo studio di Casorati ed esordisce alla Società Promotrice di Belle Arti. Dalla seconda metà degli anni Trenta soggiorna a Londra, a Parigi, presso la scuola di copia del Louvre, a Vienna ed a Monaco, presso l’Alte Pinakothek. Nel marzo del 1946 realizza la sua prima mostra personale alla Galleria del Bosco di Torino con una presentazione del suo maestro, Felice Casorati. Nel 1948, nel 1950 e nel 1956 espone alla Biennale di Venezia. Nel 1950 partecipa all’esposizione nazionale torinese “I pittori di Bardonecchia” nella Galleria della Gazzetta del Popolo. Tra il 1951 ed 1963 le sue opere ricevono numerosi riconoscimenti di livello locale e nazionale e dal 1963 sarà presente alla Triennale di Milano.