Roberto Masi – Pescatori
Masi Roberto

Il dipinto può essere definito una scena di genere, ovvero la rappresentazione di un episodio di vita quotidiana che, apparentemente, non ha alcun elemento significativo. Questo tipo di soggetti domestici furono a lungo considerati come minori e cominciarono a diffondersi, nell’arte occidentale, solo a partire dal XVII secolo. Solo con lo sviluppo delle correnti realistiche […]
- Tecnica: Olio su tela
- Dimensione: 50x70
- Stato di conservazione: Ottimo
- Codice prodotto: CAVE001
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DESCRIZIONE
Il dipinto può essere definito una scena di genere, ovvero la rappresentazione di un episodio di vita quotidiana che, apparentemente, non ha alcun elemento significativo. Questo tipo di soggetti domestici furono a lungo considerati come minori e cominciarono a diffondersi, nell’arte occidentale, solo a partire dal XVII secolo. Solo con lo sviluppo delle correnti realistiche ottocentesche i soggetti della vita di tutti i giorni furono considerati della stessa importanza di quelli storici o religiosi.
Lo stile di Roberto Masi fa perno sull’oggettività e sulla razionalità. Nel suo fare pittorico le forme non si dissolvono nell’atmosfera ma rimangono compatte e nitide. Anzi si può dire che il linguaggio artistico di Masi trovi il suo essere proprio nell’armonica ed equilibrata contrapposizione di masse e di equilibri, coperte di compatte campiture di colori brillanti. Per il resto tutto è decontestualizzato in una sorta di realismo magico in cui anche i soggetti, quando non sono voltati di spalle, hanno tratti molto generalizzati.
Roberto Masi è stato un pittore fiorentino, nato nel 1940 e scomparso nel 2011. Inizialmente aveva preso un percorso differente, con l’iscrizione alla Facoltà di Economia e Commercio, poi sentì il richiamo dell’arte. Inizia a frequentare i circoli artistici della sua città e fondamentale sarà per lui la conoscenza di Antonio Bueno e Pietro Annigoni. Frequenta l’Accademia Libera del Nudo. Nel 1972 l’esordio presso la Galleria il Moro di Firenze con il gruppo Segno Rosso. Diventerà uno dei maggiori esponenti del Primitivismo italiano.