Rodolfo Zito – Senza Titolo
Zito Rodolfo

- Tecnica: Olio su Tela
- Dimensione: 69,5x49
- Anno: XX Secolo
- Stato di conservazione: Ottimo
- Codice prodotto: APAR006
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DESCRIZIONE
L’iconografia di questo quadro ha sicuramente dei valori allegorici e può essere definita, in qualche modo, simbolista proprio per la sua allusione a significati sottesi. E’ un tipo di soggetto che può essere ricollegato al linguaggio artistico di pittori di fine Ottocento come Moreau, Bocklin o Puvis des Chavannes, che pur usando un linguaggio sostanzialmente figurativo elaboravano iconografie intellettualmente complesse, piene di riferimenti simbolici e allegorici.
Anche in questa complessa iconografia in cui si uniscono citazioni classiciste, come il gruppo sulla destra del dipinto, Rodolfo Zito dà sfoggio del proprio stile ancora, in qualche modo, legato al figurativo, ma elegantemente espressionistico. In questo caso è un linearismo mosso a forgiare le figure ed esaltarne il contorno, per dare vita ad una composizione piena di movimento. Il colore, dalle tonalità accese, esalta ulteriormente la verve espressionistica dell’opera. Ma un’ulteriore e fondamentale componente dinamica e teatrale viene aggiunta dalla composizione, la quale scardina completamente le tradizionali regole spaziali e prospettiche. I soggetti, così, vanno a disporsi su molteplici direttive in uno spazio non lineare e complesso. Emblematica è poi la figura del cavallo, molto ricorrente nelle opere di Rodolfo Zito e sempre strutturato su una linea nervosa e movimentata simbolo della sua energia e della sua velocità.
Rodolfo Zito, nato a Molochio nel 1924 scomparso a Roma nel 1995. La passione di Zito per la pittura inizia fin da piccolo e cominciò prestissimo la sua formazione presso il conterraneo Antonio Cannata. Durante questo apprendistato Zito ha sviluppato la sua tecnica fondata su un pittoricismo brioso che gli permette di ottenere uno stile fortemente espressionista. I suo soggetti preferiti sono composizioni dal forte valore simbolico e allegorico che vedono sempre la commistione di citazionismi classicheggianti ed il ricorrere di figure di cavalli.