Salvador Dalì – Seminatore di discordia
Dalì Salvador

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DESCRIZIONE
L’estetica surrealista nasce intorno agli anni ’20 del XX secolo riguardando tutti i campi della ricerca artistica. Per quanto concerne un discorso legato più propriamente alle arti visive, il surrealismo si pone come volontà di indagare il subconscio umano e riversarlo sull’opera d’arte attraverso un procedimento di scrittura meccanica basato sull’analisi dei sogni. Di conseguenza le opere d’arte surrealiste propongono la rappresentazione di una dimensione onirica, completamente dissociata dalla realtà. Tuttavia, spesso, tale rappresentazione si appoggia ad una resa formale di carattere iperrealistico, proprio per accentuare, paradossalmente il carattere illusorio e ambiguo della dimensione surreale.
L’opera è estremamente esemplare delle tematiche e del linguaggio artistico di Salvador Dalì. Già a partire dallo spazio creato dall’artista, costruito sulla prospettiva ostentata e illusoria di quella che potrebbe essere una landa desolato o un palcoscenico. In primo piano campeggia una figura che potrebbe essere considerata un vero e proprio marchio di fabbrica dell’artista catalano, col suo plasticismo esasperato, la consistenza molle del suo organismo e le deformazioni eccessive e impossibili (la gamba che si allunga quasi fino alla linea dell’orizzonte è un assurdo prospettico).
Salvador Dalì, (Figueres 1904-1989). Maggior rappresentante del Surrealismo storico, oltre che pittore fu fotografo, scrittore e cineasta (famosa è la sua collaborazione con Luis Buñuel). Le sue opere si basano su i criteri dell’associazionismo psicanlitico, secondo la lezione di Andrè Breton. Il suo stile è caratterizzato da un Iperrealismo gonfio, duro, in cui i soggetti presentano una cura del dettaglio maniacale. Le sue composizioni sono un mix di libere associazioni, organismi biomorfici e citazioni culturali.