Salvador Dalí – Nu en perspective
Dalì Salvador

- Tecnica: Grafica d’arte a tiratura limitata
- Dimensione: 70x50
- Certificato: si
- Tiratura: Esemplare 223/300
- Codice prodotto: CCHI001
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DESCRIZIONE
Come leggiamo nel titolo siamo di fronte a un nudo in prospettiva.
In primo piano si vede un corpo femminile nudo e disteso che si contorce in modo tale che, anche se il corpo sarebbe rivolto verso di noi e ci mostra parte del seno, non possiamo intravvedere il volto che viene nascosto dai capelli.
Dietro alle sue spalle vediamo la sagoma scura di una piccola figura, che sembra reggere in mano un giglio stilizzato, oggetto che sembra quasi un arma con la quale veglia dietro alla figura femminile pronto per accudirla e proteggerla.
Il paesaggio viene reso in termini minimalisti, si vede una piccola pianta in primo piano.
Dietro la figura invece compaiono delle linee prospettiche che guidano lo sguardo in profondità dove, in secondo piano, possiamo vedere due montagne.
Nell’insieme la figura sembra in simbiosi con le montagne retrostanti, a tal punto che i fianchi e la spalla tracciano la stessa linea delle vette il che accresce l’aspetto armonico alla raffigurazione.
In quest’opera riscontriamo uno stile disegnativo e minimalista dove il soggetto è
reso con pochi sapienti gesti.
Tramite un numero minimo di semplici linee prospettiche l’artista riesce perfettamente a rendere la profondità del paesaggio, con delle idee che sembrano risalire alle prime sperimentazioni prospettiche del rinascimento.
Le tonalità de dipinto sono molto fredde e vede i soli punti evidenziati da colori più intensi nei capelli
del nudo disteso e nei fiori.
Il dipinto rimane coerente con le modalità surrealiste del linguaggio figurativo del grande maestro anche se la scena rimane quasi spoglia in contrapposizione con le molte raffigurazioni sovraffollate e cariche di molteplici simboli da cui trarre spunto per tentare a decifrarle.
Questo rarefarsi di figure fa più spesso parte della fase tarda del pittore.
Salvador Dalí (* Figueres 1904 - † Figueres 1989) è uno dei maggiori esponenti dell’arte del XX secolo.
Ancora oggi è uno dei pochi artisti di cui si riconosce nome e volto ovunque in quanto si tratta ormai quasi di una figura di culto con i suoi baffi sottili ed occhi spalancati.
Il maestro si dimostra abile non solo nella pittura ma anche nella scultura, la grafica d’arte, la fotografia e la video-arte nella quale è riconosciuta soprattutto la sua collaborazione con Luis Buñuel.
Le sue opere più rinomate sono del periodo in cui aderisce al Dadaismo e al Surrealismo.
Il dadaismo nasce durante la prima guerra mondiale nel Café Voltaire a Zurigo, è una corrente che punta sul capovolgimenti di tutti i canoni estetici e artistici esistiti fino ad allora e diventa quasi un nonsense che
mette in dubbio tutte le certezze.
Il surrealismo, corrente nata intorno agli anni Venti del Novecento a Parigi è quasi un’evoluzione del dadaismo. Si appoggia alle idee filosofiche di Freud che come primo cerca di capire il subconscio, il manifesto della corrente verrà poi pubblicato nel 1924 da André Breton, che insieme a Dalí viene spesso considerato il 1
padre della corrente.
In questa corrente stilistica l’artista cerca di abbandonarsi al subconscio, alla visione e al sogno senza subentrare in preconcetti ma lasciando libera la mente con tutti gli influssi del subconscio.
Spesso si parla di un automatismo psichico dove l’inconscio prende sopravvento e vengono abbandonati tutti i freni inibitori.