Salvatore Fiume – La pace
Fiume Salvatore
L’iconografia di questa scultura ha sicuramente dei valori allegorici e può essere definita, in qualche modo, simbolista proprio per la sua allusione a significati sottesi. E’ un tipo di soggetto che può essere ricollegato al linguaggio artistico di pittori di fine Ottocento come Moreau o Odilon Redon, i quali oltre ad iconografie complesse ricercavano anche […]
- Tecnica: Bassorilievo
- Dimensione: 31x30
- Certificato: si
- Tiratura: Esemplare 209/750
- Codice prodotto: ITES003
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DESCRIZIONE
L’iconografia di questa scultura ha sicuramente dei valori allegorici e può essere definita, in qualche modo, simbolista proprio per la sua allusione a significati sottesi. E’ un tipo di soggetto che può essere ricollegato al linguaggio artistico di pittori di fine Ottocento come Moreau o Odilon Redon, i quali oltre ad iconografie complesse ricercavano anche una certa astrazione formale. Nel caso specifico, nella sua interpretazione della Pace, Salvatore Fiume non sceglie l’iconografia mitologica dell’Eirene (una figura di donna con un bambino in braccio) ma crea un’immagine riconducibile ad un immaginario più cristiano che mitologico. Essa viene rappresentata come una figura fanciullesca, la cui sacralità è posta in risalto dall’aureola che cinge il suo capo. Avvolta da un panneggio, con la mano destra impartisce una benedizione, mentre con la sinistra regge un globo simbolo di universalità.
L’opera fa parte di una serie di bassorilievi, dedicati a temi religiosi o mitologici, in cui Salvatore Fiume si ispira alla cultura classica, con una conseguente ricerca di naturalismo ed equilibrio compositivo. La corporatura statuaria del soggetto, che si intuisce nonostante le piccole dimensioni dell’opera, è ben proporzionata e la sua fisionomia caratterizzata espressivamente. La composizione è perfettamente armonica e impostata su ritmi fluidi e sinuosi dettati dalle linee del corpo e del panneggio. Come sempre, nei piccoli bassorilievi realizzati da Fiume, lo spazio è equilibrato ed il soggetto è in perfetta posizione centrale e frontale nel pieno rispetto di principi di armonia e simmetria. Nonostante la figura abbia una connotazione monumentale, prevale un certo carattere arcaico ed iconico nella rappresentazione. Vi è infatti una precisa volontà di Fiume di recuperare un tipo di astrazione primordiale, tipica di civiltà antiche. Per questo i volumi della figura sembrano espandersi e gonfiarsi sia nel corpo che nei tratti del volto.
Salvatore Fiume è nato nel 1915 a Comiso ed è scomparso a Milano nel 1997. Oltre che pittore e scultore fu anche architetto. La sua carriera pittorica fu rivolta ad una rielaborazione del classicismo, in particolare della pittura rinascimentale e di Piero della Francesca. In seguito, grazie al successo raggiunto, compì numerosi viaggi intorno al mondo da cui ricavò diverse suggestioni ispirate ad un folklorismo esotico che seppe rendere in chiave espressionistica.
L’iconografia di questa scultura ha sicuramente dei valori allegorici e può essere definita, in qualche modo, simbolista proprio per la sua allusione a significati sottesi. E’ un tipo di soggetto che può essere ricollegato al linguaggio artistico di pittori di fine Ottocento come Moreau o Odilon Redon, i quali oltre ad iconografie complesse ricercavano anche una certa astrazione formale. Nel caso specifico, nella sua interpretazione della Pace, Salvatore Fiume non sceglie l’iconografia mitologica dell’Eirene (una figura di donna con un bambino in braccio) ma crea un’immagine riconducibile ad un immaginario più cristiano che mitologico. Essa viene rappresentata come una figura fanciullesca, la cui sacralità è posta in risalto dall’aureola che cinge il suo capo. Avvolta da un panneggio, con la mano destra impartisce una benedizione, mentre con la sinistra regge un globo simbolo di universalità.
L’opera fa parte di una serie di bassorilievi, dedicati a temi religiosi o mitologici, in cui Salvatore Fiume si ispira alla cultura classica, con una conseguente ricerca di naturalismo ed equilibrio compositivo. La corporatura statuaria del soggetto, che si intuisce nonostante le piccole dimensioni dell’opera, è ben proporzionata e la sua fisionomia caratterizzata espressivamente. La composizione è perfettamente armonica e impostata su ritmi fluidi e sinuosi dettati dalle linee del corpo e del panneggio. Come sempre, nei piccoli bassorilievi realizzati da Fiume, lo spazio è equilibrato ed il soggetto è in perfetta posizione centrale e frontale nel pieno rispetto di principi di armonia e simmetria. Nonostante la figura abbia una connotazione monumentale, prevale un certo carattere arcaico ed iconico nella rappresentazione. Vi è infatti una precisa volontà di Fiume di recuperare un tipo di astrazione primordiale, tipica di civiltà antiche. Per questo i volumi della figura sembrano espandersi e gonfiarsi sia nel corpo che nei tratti del volto.
Salvatore Fiume è nato nel 1915 a Comiso ed è scomparso a Milano nel 1997. Oltre che pittore e scultore fu anche architetto. La sua carriera pittorica fu rivolta ad una rielaborazione del classicismo, in particolare della pittura rinascimentale e di Piero della Francesca. In seguito, grazie al successo raggiunto, compì numerosi viaggi intorno al mondo da cui ricavò diverse suggestioni ispirate ad un folklorismo esotico che seppe rendere in chiave espressionistica.