Scuola locale – Sacra famiglia

Scuola locale – Sacra famiglia

  • Tecnica: Olio su tela
  • Anno: Fine XVI inizio XVII sec.

  • Codice prodotto: PMAN001

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DESCRIZIONE

Per Sacra Famiglia si intende la composizione della famiglia di Gesù. L’iconografia tradizionale delle Sacre Famiglie, che nell’arte italiana come soggetto indipendente cominciano a comparire dalla seconda metà del XV secolo, vede la presenza fissa del nucleo principale composto da Gesù Bambino, Maria e Giuseppe. Le diverse varianti di questo modello iconografico dipendono dall’inserire ulteriori personaggi che comunque hanno qualche vincolo di parentela con Gesù come per esempio Sant’Anna, madre di Maria o il San Giovannino spesso inserito con funzione profetica della passione di Cristo.

A livello compositivo la tela mostra ancora delle prerogative rinascimentali nell’impostare la composizione con equilibrio centrale dato anche dalla forma circolare del supporto e nell’ambientare il soggetto in uno scenario naturale che si apre sullo sfondo. Inoltre la ricerca di una monumentalità delle figure, nel loro marcato plasticismo anatomico evidenziato anche dai panneggi, è una prerogativa fondamentale nella cultura pittorica cinquecentesca. Tuttavia possiamo notare come la composizione sia pervasa da una religiosità fortemente austera, sottolineata anche dall’espressione contrita dei soggetti. Questo tipo di rappresentazione ci fa pensare ad una prodotto della cultura controriformistica quando vennero censurate le artificiosità e le licenziosità del manierismo per tornare a praticare una pittura più aderente alla verità naturale e adatta all’espressione di sentimenti intimi e familiari. Propende per una datazione più verso il Seicento l’uso di tonalità cromatiche tendenzialmente scure. A livello formale è sicuramente ottima la tecnica pittorica che permette di sfumare gli incarnati nella luce, tuttavia l’artista mostra una certa rigidità nell’eseguire le fisionomie e le proporzioni dei personaggi.

Come si è già accennato l’opera è figlia di un clima religioso intimo e domestico che può essere identificato con l’ambiente culturale tipico dell’epoca della controriforma (tra la fine del XVI e l’inizio del XVII secolo). L’opera, da un punto di vista formale, ha un carattere prevalentemente seicentesco, con le tonalità scure predominanti. Il gusto è un po’ arcaizzante, anche se con un forte residuo della cultura rinascimentale. Infatti, come possiamo intuire dalla monumentalità delle figure l’autore è un artista che si inserisce in un clima classicheggiante. Constatata, infine, una certa rigidità nella rappresentazione delle fisionomie e delle anatomie l’opera può essere attribuita ad una qualche maestranza locale


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