Sebastiano Milluzzo – Ritratto figlia Marisa
Milluzzo Sebastiano

- Tecnica: Acquerello su carta
- Dimensione: 68,5x48
- Anno: Anni '70
- Codice prodotto: OMAN003
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DESCRIZIONE
Il ritratto è una delle più diffuse espressioni artistiche nell’ambito soprattutto della pittura, ma anche della scultura, in tutte le epoche. Il ritratto è, in primo luogo, una descrizione del soggetto rappresentato, un tentativo di riportare in modo veritiero e naturale la sua fisionomia e le sue caratteristiche individuali. Con l’evolversi progressivo della ricerca artistica, alla descrizione fisionomica del soggetto si è affiancata anche quella psicologica. Pertanto il ritratto, nei secoli, è diventato anche un mezzo d’indagine introspettiva sul soggetto, sul suo carattere e il suo stato d’animo. Sono intervenuti, a favore di questo tipo d’indagine, i processi di astrazione portati dall’arte contemporanea.
In questo ritratto, come in molti della sua produzione, Sebastiano Milluzzo mette in opera un processo di progressivo svuotamento dei valori plastici. Il soggetto viene definito esclusivamente dal disegno e dal colore. Il disegno è costituito da un tratto leggerissimo, quasi un bozzetto della figura da ritrarre, ma è utile a delineare un canone estetico personale, dalle forme leggermente allungante che accentua ulteriormente un certo carattere di evanescenza. Tutto ciò è ribadito dal colore, dalle tonalità tenui, il quale contribuisce alla realizzazione di un’entità indistinta e sfumata. Tale processo di svuotamento di Milluzzo, più che andare verso la ricerca di una sintesi del soggetto, è piuttosto indirizzato all’indagine sull’intimità della persona ritratta. Ciò che resta è ciò che c’è oltre la forma: la propria sensibilità e fragilità di essere umano.
Sebastiano Milluzzo (Catania, 1915 – Catania, 2011). L’intensissima attività artistica lo fece conoscere al pubblico già negli anni ’30; nel ’40 alla pittura affianca l’insegnamento, sino al 1982. Fu anche grafico e scenografo, realizzando allestimenti sia per il teatro di prosa che per quello dell’opera. Nel pieno della sua attività prese parte a diverse rassegne d’arte contemporanea: partecipò alla Mostra Nazionale di Belle Arti di Milano nel 1941 ed alla Biennale di Venezia nel 1948. Inoltre ricevette l’invito a partecipare a due edizioni consecutive della Quadriennale Nazionale d’Arte di Roma, nel 1948 e nel 1951 (rispettivamente la V e la VI edizione). Nel 1956 aprì a Catania la Galleria Sicilia Arte, nella quale, oltre ai suoi lavori, espose le opere di giovani artisti emergenti. Due anni dopo fondò la rivista Sicilia Arte che venne pubblicata fino al 1964, quando cessò le pubblicazioni anche per mancanza di fondi.