Silvestro Lega – La nipote dell’artista
Lega Silvestro
Il ritratto è una delle più diffuse espressioni artistiche nell’ambito soprattutto della pittura, ma anche della scultura, in tutte le epoche. Il ritratto è, in primo luogo, una descrizione del soggetto rappresentato, un tentativo di riportare in modo veritiero e naturale la sua fisionomia e le sue caratteristiche individuali. Con l’evolversi progressivo della ricerca artistica […]
- Tecnica: Olio su Tavola
- Dimensione: 45x35
- Codice prodotto: AFUR001
Visualizzazioni 509
DESCRIZIONE
Il ritratto è una delle più diffuse espressioni artistiche nell’ambito soprattutto della pittura, ma anche della scultura, in tutte le epoche. Il ritratto è, in primo luogo, una descrizione del soggetto rappresentato, un tentativo di riportare in modo veritiero e naturale la sua fisionomia e le sue caratteristiche individuali. Con l’evolversi progressivo della ricerca artistica alla descrizione fisionomica del soggetto si è affiancata anche quella psicologica. Pertanto il ritratto, nei secoli, è diventato anche un mezzo d’indagine introspettiva sul soggetto, sul suo carattere e il suo stato d’animo. Sono intervenuti, a favore di questo tipo d’indagine, i processi di astrazione portati dall’arte contemporanea. L’artista Silvestro Lega, al quale è stato attribuito questo ritratto, durante la sua carriera si distinse anche per un’ingente produzione ritrattistica, nella quale sviluppò il suo stile che lo rese tra i protagonisti del movimento macchiaiolo.
L’opera è un bellissimo esempio della fase matura di Silvestro Lega, a cui l’opera è stata attribuita, nella quale l’artista ha ormai smussato il rigore accademico della sua iniziale formazione, con la vivacità e l’immediatezza esecutiva acquisita grazie all’uso della macchia. Infatti l’impostazione generale del fare pittorico rimane comunque altamente classica e tradizionale, cosa che distingue Lega dagli altri macchiaioli. Il fine decisivo del ritratto, infatti, resta quello di una rappresentazione mimetica e naturalistica del soggetto di cui l’artista, con la sua eccellente tecnica, ci restituisce ogni particolare della fisionomia, in un’impostazione rigorosa, frontale, quasi geometrica. Tuttavia si sente, nell’impostazione generale dell’opera, un forte desiderio di verità, una volontà di uscire dai troppo rigidi formalismi dell’arte pompier per realizzare un’opera più viva ed aderente a una realtà concreta. E così possiamo constatare come la composizione sia stata concepita privandola di un qualsiasi filtro di idealizzazione, in un realismo schietto e puro, tipico della seconda metà del XIX secolo. Da questo punto di vista risulta straordinario l’uso della luce che viene esercitato tramite l’uso della macchia per fondere la figura nell’atmosfera densa, pulviscolare, dello spazio decontestualizzato e farla uscire in maniera graduale e naturalissima. E così la parte alla nostra sinistra viene illuminata, svelandoci i tratti somatici della protagonista, mentre la destra viene pervasa da una graduale oscurità. L’azione della luce risulta fondamentale nell’ottenimento di una rappresentazione di vibrante realismo senza, tuttavia, intaccare l’esaltazione plastica del soggetto, in un fare pittorico che raggiunge un perfetto equilibrio tra rigore formale e verismo, tipico della poetica di Silvestro Lega. La verità fisionomica risulta eccellente, in una concezione del ritratto intima e domestica.
Silvestro Lega (Modigliana, 1826 – Firenze, 1895) è stato uno dei principali esponenti del gruppo dei Macchiaioli, dei quali riprende le innovazioni dal punto di vista cromatico e i contorni ben definiti dei disegni, ma ne rimane distaccato per quel che riguarda la tematica dei suoi dipinti. Nelle opere più famose di Silvestro Lega, infatti, vengono riprodotte scene quotidiane semplici ed intime, pervase di calma e tranquillità. Lega si accostò al gruppo dei Macchiaioli soprattutto per quanto riguardava la pittura “en plein air” e l’utilizzo di macchie di colore accostate per creare luci ed ombre. Si distinse tuttavia dagli altri artisti del gruppo per il tono molto più pacato e sereno delle scene rappresentate.