Silvestro Pistolesi – Volto di G. Gualberto
Pistolesi Silvestro

- Tecnica: Tecnica mista su tela
- Dimensione: 40x28
- Certificato: si
- Codice prodotto: LRIN001
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DESCRIZIONE
Il ritratto è una delle più diffuse espressioni artistiche nell’ambito soprattutto della pittura, ma anche della scultura, in tutte le epoche. Il ritratto è, in primo luogo, una descrizione del soggetto rappresentato, un tentativo di riportare in modo veritiero e naturale la sua fisionomia e le sue caratteristiche individuali. Con l’evolversi progressivo della ricerca artistica, alla descrizione fisionomica del soggetto si è affiancata anche quella psicologica. Pertanto il ritratto, nei secoli, è diventato anche un mezzo d’indagine introspettiva sul soggetto, sul suo carattere e il suo stato d’animo. Sono intervenuti, a favore di questo tipo d’indagine, i processi di astrazione portati dall’arte contemporanea.
Soprattutto nella produzione dei ritratti possiamo constatare quanta importanza abbiano avuto, per la formazione di Silvestro Pistolesi, gli insegnamenti ricevuti dal maestro Pietro Annigoni. Costante è la forte impronta classica, volta al recupero della grande tradizione pittorica italiana, fondata su una resa naturalistica totale mediante la stesura del colore a velature e sull’uso di tecniche antiche. Silvestro Pistolesi è capace, con la sua eccellente tecnica di disegno dal vero, di ottenere un altissimo livello di purezza formale. I tratti fisionomici sono rappresentati con grande verità in una forma morbida e levigata. I contorni sono indefiniti, grazie ad uno sfumato che permette al soggetto di interagire naturalmente con lo spazio. In questo modo il viso del soggetto è caratterizzato da una straordinaria mobilità dei tratti che, di conseguenza, rendono la figura viva ed espressiva. La scelta dei colori punta tendenzialmente verso il monocromo, ma possiamo comunque apprezzare il gioco delle ombre e delle luci che vanno a rilevare la consistenza volumetrica del soggetto.
Silvestro Pistolesi è un pittore fiorentino nato nel 1943 e scomparso nel 2022. La sua formazione è avvenuta nello studio di Pietro Annigoni, dove è rimasto per dieci anni, approfondendo quelle tecniche proprie della tradizione rinascimentale che hanno reso famoso il grande maestro: l’uso delle tempere grasse e la stesura a velature. La sua prima mostra personale è stata a Londra nel 1972, alla quale sono seguite diverse esposizioni non solo in Italia ma anche all’estero. Nel 1967 e nel 1974 realizza i primi affreschi “La Cena in Emmaus” e “La vecchina” nella chiesa di San Michele Arcangelo a Ponte Buggianese, cui fanno seguito quelli più famosi nell’Abbazia di Montecassino nel maggio del 1993.