Silvio Crespi – Cristo
Crespi Silvio

- Tecnica: Xilografia su lastra d'argento
- Dimensione: 10x23
- Certificato: Galleria
- Codice prodotto: AMAG006
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DESCRIZIONE
Il soggetto iconografico del Cristo ha origini antichissime ed è connesso con la leggenda della Veronica. L’episodio per cui le vere fattezze del Cristo rimasero impresse su un panno che una donna usò per asciugargli il volto è raccontato anche dai Vangeli. Tale donna venne identificata come Veronica probabilmente dall’assonanza con le parole latine “Vera Icon”. Fin dall’epoca paleocristiana, dunque, il volto di Cristo è oggetto di una particolare venerazione. La sua rappresentazione ha attraversato tutta la Storia dell’Arte occidentale. Dalle prime rappresentazioni iconiche di epoca paleocristiana e alto medievale si è arrivati via via a descrizioni sempre più naturalistiche (a partire dal Rinascimento) o realistiche (tipiche dell’Arte Fiamminga). Molto particolare, nel contesto del nostro dipinto, è che il Cristo venga rappresentato con in mano una lanterna, un’iconografia piuttosto inusuale che sicuramente ha un riferimento simbolico con la Verità rivelata.
Lo stile del pittore Silvio Crespi è impostato su una perfetta resa naturalistica dei soggetti, la quale riesce ad ottenere grazie ad una tecnica pittorica raffinata. Tuttavia la sua visione del mondo risulta, a livello espressivo, più semplificata rispetto ai dati sensibili. Attraverso tale semplificazione le opere di Crespi sfociano in una dimensione quasi onirica, sicuramente poetica e spirituale dato il soggetto dell’opera. Questo si vede anche dall’uso di cromie brillanti, che non rispettano del tutto il dato naturale e vanno interpretate in senso emozionale. Davvero suggestiva è la creazione di una coerente atmosfera notturna nella quale irrompe la luce della lanterna portata dal Cristo.
Silvio Crespi è nato a Busto Arsizio nel 1937, dove vive e lavora. E’ autore di una produzione pittorica sostanzialmente figurativa in cui però cerca di rilevare una dimensione poetica e spirituale anche nelle scene più realistiche. Lo fa soprattutto tramite l’uso del colore che, per Crespi, ha anche un senso simbolico.