Italo Tomassi – Velleità
Tomassi Italo
- Tecnica: Olio su tela
- Dimensione: 50x70
- Codice prodotto: AMAR00
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DESCRIZIONE
L’estetica surrealista nasce intorno agli anni ’20 del XX secolo riguardando tutti i campi della ricerca artistica. Per quanto concerne un discorso legato piu propriamente alle arti visive, il surrealismo si pone come volontà di indagare il subconscio umano e riversarlo sull’opera d’arte attraverso un procedimento di scrittura meccanica basato sull’analisi dei sogni. Di conseguenza le opere d’arte surrealiste propongono la rappresentazione di una dimensione onirica, completamente dissociata dalla realtà. Tuttavia, spesso, tale rappresentazione si appoggia ad una resa formale di carattere iperrealistico, proprio per accentuare, paradossalmente, il carattere illusorio e ambiguo della dimensione surreale. Questo discorso può essere riferito solo in parte ai soggetti proposti da Italo Tomassi, in quanto nelle sue opere è possibile distinguere elementi figurativi, ma inseriti in un sistema compositivo sostanzialmente astratto.
Le opere di Italo Tomassi possono essere definite a ragione surrealista in quanto l’artista si ispira ad una dimensione diversa dalla realtà, muovendosi nel mondo dell’inconscio e dell’onirico. La costruzione di questo mondo, però, non poggia su immagini definite ma su brandelli di forme, accenni vaghi di figure che lo spettatore può solo cercare di ricostruire all’interno della sua memoria e del suo Io piu profondo. Infatti il surrealismo di Italo Tomassi è ammantato di una fortissima componente simbolica, diremmo quasi allegorica (come si può intuire anche dai titoli che rimandano a concetti piu ampi). Dal punto di vista compositivo tutto ciò si traduce in un fare artistico talmente astratto da rasentare l’informale anche se, come già detto, l’artista lascia qua e la qualche appiglio riconducibile alla realtà sensibile.
Italo Tomassi è nato a Roma nel 1910 ed è scomparso nel 1990. Rimasto orfano inizia a sviluppare il proprio talento aiutando lo zio decoratore. In seguito inizia a lavorare presso gli stabilimenti della Cines come pittore scenografo e, dopo l’apertura di Cinecittà, vi rimarrà fino al 1985. D ipinge fondali e scene per circa 350 film. Lavora per i maggiori registi italiani e stranieri quali Federico Fellini, Franco Zeffirelli, Luchino Visconti, Pier Paolo Pasolini, Alessandro Blasetti Renè Clair e altri. Parallelamente sviluppa la sua attività pittorica negli stili piu disparati ma con una certa tendenza verso un’estetica surrealista. Ha esposto le sue opere in importanti mostre personali in tutta Italia e, nel 1978, è stato insignito del premio “Salvator Rosa” per la pittura.