Ugo Riva – L’Angelo dell’Annuncio

Ugo Riva – L’Angelo dell’Annuncio

Riva Ugo

  • Tecnica: Bassorilievo in bronzo
  • Dimensione: 28x22
  • Anno: 2000

  • Certificato: si
  • Tiratura: Esemplare 59/250
  • Codice prodotto: GIRR002

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DESCRIZIONE

Quella dell’Annunciazione è un’iconografia popolarissima nel corso della Storia dell’Arte Occidentale ma anche Bizantina. Essa è ricorrente in tutti i periodi storici dal Medioevo fino all’Ottocento. L’episodio dell’Annunciazione viene narrato nei vangeli di Matteo e Marco. A livello iconografico si distingue una variante semplice in cui appaiono solo l’Arcangelo Gabriele e la Vergine Maria o varianti più complesse in cui viene rappresentato l’interno della casa della Madonna o anche scorci di città. Gli attributi iconografici più ricorrenti dell’angelo sono il giglio, simbolo di purezza, e il gesto benedicente. La Vergine Maria viene solitamente rappresentata nell’atto di leggere un libro, interrotta dall’apparizione dell’angelo. Altra componente iconografica fondamentale, nel soggetto dell’Annunciazione, è la presenza dello Spirito Santo nelle sembianze di una colomba bianca.

La ricerca di Ugo Riva è stata indirizzata, durante tutta la sua carriera, al recupero dell’arte del passato e ad una sua rielaborazione secondo una sensibilità contemporanea. In particolare, Riva, ha sempre tenuto presente come modello l’arte classica, greca e romana o rinascimentale. Nel caso specifico ci troviamo di fronte ad un bassorilievo che fa parte di una serie che rielabora il tema dell’Annunciazione ispirandosi, evidentemente, alle formelle che decoravano i portali delle chiese tra Tardo Gotico e Rinascimento. Come non pensare, ad esempio, a quelle celeberrime realizzate da Lorenzo Ghiberti per il Battistero di Firenze? C’è la stessa volontà di organizzare la scena nello spazio conchiuso di un quadrato e simile a Ghiberti sono le linee diagonali che tagliano la composizione nonché il movimento agitato dei panneggi. Tutto però viene ricontestualizzato alla nostra epoca. Il linguaggio di Ugo Riva, infatti, è contemporaneo. La forma è sintetica, espressionista, ed anche la concezione dello spazio, non univoca, supera le leggi della prospettiva e della realtà fenomenica. Riva non manca, poi, di riconfigurare il suo modello applicandogli la propria poetica personale del “non finito”, lasciando come appena sbozzate le superfici della scultura.

Ugo Riva, scultore bergamasco nato nel 1951, nella sua carriera artistica ha sempre focalizzato la sua ricerca verso una produzione figurativa. Partendo dallo studio della classicità antica ha sviluppato una grande tecnica nella resa naturalistica dei soggetti e nella precisione anatomica. In seguito la sua attenzione si è spostata su scultori contemporanei come Manzù, Arturo Martini o Marino Marini, sviluppando una ricerca verso valori espressionistici e una poetica del “non finito”.


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