Umberto Pettinicchio – Senza titolo

Umberto Pettinicchio – Senza titolo

1980

L’opera si rifà ad un linguaggio estetico informale. La devastazione portata dalla Seconda Guerra Mondiale lasciò un segno profondo nella civiltà occidentale che nelle arti visive si risolse anche in un’impossibilità di comunicare. Tale problematica per alcuni artisti sfociò in un rifiuto totale di qualsiasi linguaggio visivo che si tradusse nella nascita dell’Informale. Le varie […]

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DESCRIZIONE

L’opera si rifà ad un linguaggio estetico informale. La devastazione portata dalla Seconda Guerra Mondiale lasciò un segno profondo nella civiltà occidentale che nelle arti visive si risolse anche in un’impossibilità di comunicare. Tale problematica per alcuni artisti sfociò in un rifiuto totale di qualsiasi linguaggio visivo che si tradusse nella nascita dell’Informale. Le varie correnti informali sono certo collegate all’Espressionismo Astratto americano, soprattutto per quanto riguarda la componente gestuale, ma si spingono oltre per quanto concerne il rifiuto di qualsiasi elemento figurativo, anche geometrico. La loro ricerca si spinge piuttosto verso la gestualità e la materia con cui compongono le loro opere.

L’artista Umberto Pettinicchio si è spesso occupato della figura umana nella sua ricerca pittorica, il che lo ha portato, dapprima, ad acquisire uno stile espressionista. In seguito il suo fare pittorico diviene sempre più astratto fino ad approdare definitivamente all’Informale, che in questa opera prende il sopravvento. Infatti non rimane neanche quella vaga parvenza umana che ritroviamo in altri dipinti di Pettinicchio e l’oggetto del opera è totalmente informe. L’estetica brutale, comunque, rimane sempre la stessa dell’artista di Torremaggiore, in una materia scomposta, segnata da grossi tratti neri che viene risolta interamente nel gesto pittorico.

Umberto Pettinicchio è nato a Torremaggiore nel 1943. Si forma a Milano presso l’Accademia di Brera e dal 1969 inizia ad esporre nelle prime personali. tra queste spiccano le presenze alla Nuova Sfera, Milano, 1973 (introdotta da Carlo Munari) e 1977, al Trittico, Roma, 1974, a Il Castello, Milano, 1975 (introdotta da Raffaele De Grada). Nel 1976 apre lo studio in via Bolzano, dove vedranno la luce importanti serie di dipinti. Negli anni ’80 è sempre regolare il corso delle mostre (al Salotto, Como, 1980, al Il Castello, Milano, 1981, a Il Mercante, Milano, 1982) arricchendosi anche di importanti rassegne spagnole (Sargadelos, Barcellona, 1982, Piquio, Santander, 1982, all’VIII Biennale di Madrid, 1983).


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