Vincenzo Caprile – Ritratto di contadino

Vincenzo Caprile – Ritratto di contadino

Caprile Vincenzo

  • Tecnica: Olio su tela
  • Dimensione: 41x29

  • Certificato: si
  • Codice prodotto: MVEN003

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DESCRIZIONE

Il ritratto è una delle più diffuse espressioni artistiche nell’ambito soprattutto della pittura, ma anche della scultura, in tutte le epoche. Il ritratto è, in primo luogo, una descrizione del soggetto rappresentato, un tentativo di riportare in modo veritiero e naturale la sua fisionomia e le sue caratteristiche individuali. Con l’evolversi progressivo della ricerca artistica alla descrizione fisionomica del soggetto si è affiancata anche quella psicologica. Pertanto il ritratto, nei secoli, è diventato anche un mezzo d’indagine introspettiva sul soggetto, sul suo carattere e il suo stato d’animo. Sono intervenuti, a favore di questo tipo d’indagine, i processi di astrazione portati dall’arte contemporanea.

Il dipinto è un oggetto di elevata fattura in cui Vincenzo Caprile mostra di possedere una notevole tecnica che lo rende capace di ottenere una totale resa naturalistica del soggetto e una dettagliata precisione fisionomica. L’artista è totalmente fedele ad una resa oggettiva del ritratto del quale riporta con accuratezza ogni dettaglio, del volto così come del vestiario. Anzi si può affermare che la sua interpretazione sia decisamente realista. Ciò va inteso nel senso che, da parte dell’autore dell’opera, non vi è alcun intento di idealizzazione. Il volto e il contegno dell’uomo vengono descritti così come sono con i suoi tratti somatici e in una posa del tutto casuale. L’artista non ha paura della verità della rappresentazione, anche nei suoi lati più sgradevoli, di un personaggio popolare. Il colore si attesta su tonalità calde e brune, in contrasto con la neutralità dello sfondo, mentre la stesura, dinamica, concede grande freschezza di esecuzione.

Vincenzo Caprile nacque a Napoli nel 1856. Di famiglia benestante, poté dedicarsi allo studio della pittura fin da giovanissimo. Fu allievo di Gabriele Smargiassi e Achille Carrillo all’Istituto di Belle Arti di Napoli, completando la propria formazione con Domenico Morelli. Grazie alla frequentazione di Alceste Campriani e Federico Rossano ebbe modo di avvicinarsi alla Scuola di Resina, sperimentando così la resa dal vero del paesaggio e della natura. Dal 1873 fino alla fine degli anni 20 prese parte alle Promotrici napoletane; di cui fu membro del giurì artistico e del comitato permanente tra il 1890 e il 1894 e vicepresidente nel 1911. Esordì alla Promotrice del’73 con il dipinto A Posillipo. Partecipò a esposizioni nazionali ed internazionali tra quelle di Milano, Melbourne, Venezia, Roma, Berlino etc. Nel 1888 divenne professore onorario dell’Istituto di Belle Arti di Napoli. Morì a Napoli il 23 giugno 1936.


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