Vittorio Brevi – Composizione

Vittorio Brevi – Composizione

Brevi Vittorio

Il paesaggio è stato da sempre protagonista nella ricerca artistica, sia come ambientazione, come sfondo, ma anche come soggetto esso stesso. La descrizione naturalistica del paesaggio è stata da sempre un’aspirazione per l’artista. Ogni periodo storico ha dato la propria interpretazione del paesaggio contribuendo all’evoluzione della sua descrizione: dapprima con una ricerca sullo spazio, tramite […]

  • Tecnica: Tecnica mista su tela
  • Dimensione: 70x50

  • Codice prodotto: DGOZ001

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DESCRIZIONE

Il paesaggio è stato da sempre protagonista nella ricerca artistica, sia come ambientazione, come sfondo, ma anche come soggetto esso stesso. La descrizione naturalistica del paesaggio è stata da sempre un’aspirazione per l’artista. Ogni periodo storico ha dato la propria interpretazione del paesaggio contribuendo all’evoluzione della sua descrizione: dapprima con una ricerca sullo spazio, tramite la prospettiva brunelleschiana nel primo Rinascimento; poi sulla resa atmosferica, nel Cinquecento; fino ad arrivare alla rappresentazione di ogni singola vibrazione della luce sugli oggetti nell’Impressionismo.

Il pittore Vittorio Brevi ha sviluppato, nella composizione dei paesaggi, uno stile molto peculiare e riconoscibilissimo. Vicino al movimento spazialista, per Brevi la rappresentazione delle energie che imperversano nella realtà sensibile si esplica in una ricostruzione del mondo secondo principi geometrici e razionali. Vi è dunque un’adesione totale, dal punto di vista formale, al meccanomorfismo dei cubisti, o meglio, dei neo-futuristi. La composizione, così, viene costruita su linee nette e forme pure che indicano quei campi energetici propri della ricerca spazialista.

Vittorio Brevi (Pontoglio, 1927 – Milano, 2003). Si trasferisce a Milano verso la fine degli anni ’50, dove si forma artisticamente nel quartiere di Brera. È in questi anni che affina la sua tecnica affiancandosi alla corrente spazialista e conosce artisti come Lucio Fontana, Piero Manzoni e Daniele Oppi. A partire dagli anni sessanta inizia a tenere mostre personali e a partecipare a rassegne collettive di spessore sia italiano che internazionale. Tra queste ricordiamo la sua mostra del 1969 alla Galleria Caravan House of East and West di New York. Nel 1973 partecipa alla Collettiva Manifesto spazialista futuribile presso il Centro Braidense. Nel 1974 alcune sue opere fanno parte della XXI Rassegna Internazionale di Elettronica Nucleare e Aerospaziale. Negli anni successivi esporrà in diverse città tra cui Milano, Brescia e Como e le sue opere saranno trattate in numerose riviste di settore e non, tra cui l’autorevole New York Times.


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