Walter Madoi – Vaso di fiori
Madoi Walter
I fiori come soggetto a sè cominciano a comparire all’interno delle “nature morte”, genere che vede la luce agli inizi del XVII secolo. In seguito l’attenzione dei pittori per il mondo floreale, soprattutto con gli impressionisti, si fa sempre maggiore, in quanto occasione straordinaria per catturare vibrazioni cromatiche e luminose. Così i fiori cominciano a […]
- Tecnica: Olio su tela
- Dimensione: 50x70
- Anno: 1974
- Stato di conservazione: Ottimo
- Codice prodotto: FAIM001
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DESCRIZIONE
I fiori come soggetto a sè cominciano a comparire all’interno delle “nature morte”, genere che vede la luce agli inizi del XVII secolo. In seguito l’attenzione dei pittori per il mondo floreale, soprattutto con gli impressionisti, si fa sempre maggiore, in quanto occasione straordinaria per catturare vibrazioni cromatiche e luminose. Così i fiori cominciano a comparire non solo nei vasi, ma anche immersi nel loro paesaggio naturale. Se all’inizio della sua storia era un pretesto per i pittori per cimentarsi in una riproduzione fotografica della realtà, con l’arte contemporanea il soggetto dei fiori diventa anche un modo di interpretare la realtà.
In questo vaso di fiori, come in diverse opere della sua produzione, Madoi raggiunge i vertici della sua poetica espressionista. La composizione è tutta risolta in primo piano, senza concedere nulla alla profondità. Il soggetto, fortemente astratto, ha un carattere sintetico, le sue forme sono risolte con pochi gesti pittorici. Le grezze pennellate materiche che formano il vaso di fiori, sono cariche di valori espressionistici. Così come la gamma cromatica, forte incisiva, viene usata dal pitture per esaltare le vibrazioni esistenziali del soggetto e comunicarci un emotività che sottende a tutto il dipinto.
Walter Madoi, 1925-1976, è stato pittore che ha lasciato numerosissime opere nel parmense, si è occupato di pittura di genere ma soprattutto di ritratti. Nella sua produzione mostra di aver subito molto l’influenza dell’espressionismo, soprattutto quello nord europeo, con le sue spigolosità e la sua sintesi estrema. In altri casi, invece, sembra rivalutare l’oggettività a favore di ritratti più naturali, ma sempre svuotati e privi di un reale peso. La sua ricerca, in poche parole, è sempre orientata all’indagine di ciò che c’è al di là della forma, verso la vera essenza delle persone ritratte.