Antonia Lucchese – DOLCE VOLTO

Antonia Lucchese – DOLCE VOLTO

Lucchese Antonia

Il ritratto è una delle più diffuse espressioni artistiche nell’ambito soprattutto della pittura, ma anche della scultura, in tutte le epoche. Il ritratto è, in primo luogo, una descrizione del soggetto rappresentato, un tentativo di riportare in modo veritiero e naturale la sua fisionomia e le sue caratteristiche individuali. Con l’evolversi progressivo della ricerca artistica […]

 

Metà del ricavato dell'opera verrà destinato alla Fondazione Policlinico Sant'Orsola. 

La mission della Fondazione, nata nel 2019 dall'alleanza e dalla generosità di cittadini, è quella di essere al fianco dei pazienti realizzando progetti capaci di migliorare l'accoglienza e l'assistenza, sostenere la ricerca e rinnovare i percorsi di cura.

 

  • Tecnica: Acquerello
  • Dimensione: 24x32

  • Codice prodotto: ALUC004

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DESCRIZIONE

Il ritratto è una delle più diffuse espressioni artistiche nell’ambito soprattutto della pittura, ma anche della scultura, in tutte le epoche. Il ritratto è, in primo luogo, una descrizione del soggetto rappresentato, un tentativo di riportare in modo veritiero e naturale la sua fisionomia e le sue caratteristiche individuali. Con l’evolversi progressivo della ricerca artistica alla descrizione fisionomica del soggetto si è affiancata anche quella psicologica. Pertanto il ritratto, nei secoli, è diventato anche un mezzo d’indagine introspettiva sul soggetto, sul suo carattere e il suo stato d’animo. Sono intervenuti, a favore di questo tipo d’indagine, i processi di astrazione portati dall’arte contemporanea.

L’artista Antonia Lucchese, specializzata nella pittura ad acquerello, ha saputo interpretare questa tecnica esaltandone le caratteristiche in una visione dai tratti moderni ed originali. Questa sua indole viene sviluppata anche in una copiosa produzione di ritratti. Come nelle vedute e nei paesaggi anche nello studio del volto umano Antonia Lucchese parte dalla realtà e dalla registrazione dei dati sensibili. Ma su questa base realista ancora una volta l’artista esercita l’azione indagatrice della luce apportata dal colore diluito dell’acquerello. In questo modo Antonia Lucchese può andare oltre il semplice dato fisionomico, che comunque resta perfettamente delineato, e andare alla ricerca della vera essenza della persona che ha di fronte. L’azione congiunta del colore e della luce dà un forte potenziale espressionistico ai ritratti di Antonia Lucchese, cosicché l’immagine che ne viene fuori non è solo quella esteriore, ma anche quella più intima e nascosta. Soprattutto nei ritratti anche l’uso del colore rispecchia coerentemente l’estetica espressionista di queste opere. Infatti le scelte cromatiche oltrepassano il dato sensibile per acquisire, piuttosto, una valenza emozionale e spirituale.

Antonia Lucchese, nata a Padova il 21 Maggio 1946, è vissuta a Venezia per 18 anni, dove ha conseguito la maturità classica. Si è successivamente trasferita a Bologna dove, dopo essersi laureata in Lettere e Filosofia e, successivamente, in Psicologia, ha insegnato Psicologia per oltre trenta anni. La passione per l’arte in genere è sempre stata al centro dei suoi interessi; al termine del suo periodo lavorativo ha potuto dedicarsi maggiormente alla sua innata vena pittorica, frequentando l’accademia d’Arte di Bologna, dove si è specializzata nella tecnica dell’acquarello. La sua numerosa produzione è stata oggetto di diverse mostre accompagnate da valutazioni incoraggianti da parte di diversi autorevoli critici d’arte. Hanno commentato il suo lavoro critici illustri, come Eugenio Riccomini e Antonio Faeti. Tra i suoi estimatori c’è anche il maestro Wolfango, secondo cui l’acquerello è la più difficile delle tecniche. Diceva Wolf: “Lei sa come domare l’acqua, che, di suo, scapperebbe da tutte le parti”. Ricordiamo le illustrazioni realizzate per tre libri: ‘Bologna da scoprire’, (BUP ed.) cui sono seguiti ‘Bologna in piazza’, (Perdisa ed.) assieme a Tiziana Roversi e Matteo Marchesini e ‘Storia di Amalia’, (Pendragon ed.). Antonia Lucchese è scomparsa a Bologna nel 2016.


Metà del ricavato dell'opera verrà destinato alla Fondazione Policlinico Sant'Orsola. 

La mission della Fondazione, nata nel 2019 dall'alleanza e dalla generosità di cittadini, è quella di essere al fianco dei pazienti realizzando progetti capaci di migliorare l'accoglienza e l'assistenza, sostenere la ricerca e rinnovare i percorsi di cura.

 

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