Autore Sconosciuto – Senza titolo

Autore Sconosciuto – Senza titolo

Sconosciuto

  • Tecnica: Olio su tela
  • Dimensione: 100x90
  • Anno: '800

  • Codice prodotto: CCUR002

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DESCRIZIONE

Il soggetto iconografico del Cristo ha origini antichissime ed è connesso con la leggenda della Veronica. L’episodio per cui le vere fattezze del Cristo rimasero impresse su un panno che una donna usò per asciugargli il volto è raccontato anche dai Vangeli. Tale donna venne identificata come Veronica probabilmente dall’assonanza con le parole latine “Vera Icon”. Fin dall’epoca paleocristiana, dunque, il volto di Cristo è oggetto di una particolare venerazione. La sua rappresentazione ha attraversato tutta la Storia dell’Arte occidentale. Dalle prime rappresentazioni iconiche di epoca paleocristiana e alto medievale si è arrivati via via a descrizioni sempre più naturalistiche (a partire dal Rinascimento) o realistiche (tipiche dell’Arte Fiamminga). In questo caso abbiamo una variante iconografica della figura del Cristo molto particolare, diffusa duranti i secoli XV, XVI e XVII. Si tratta del Cristo Portacroce che consiste nella figura a mezzo busto del Redentore, rappresentato nell’atto di trasportare la croce sul Calvario. Si tratta, dunque, di una rappresentazione che unisce alla specificità del ritratto una precisa contestualizzazione in un episodio della Passione.

Ci troviamo di fronte ad un’opera senza dubbio figlia di un grande naturalismo ottocentesco che si ricollega direttamente ai grandi maestri del Rinascimento maturo, Raffaello in particolare. Innanzitutto ciò si riconosce in una composizione estremamente armonica, di grande respiro classico, non solo nella forma ma anche nello spirito, cioè nella concezione di un’opera d’arte unitaria. La linea diagonale della composizione crea un perfetto bilanciamento. Inoltre il classicismo di questa opera è ravvisabile anche nella resa naturalistica totale e in un’esaltazione di volumi monumentali. Nei panneggi ampi nella monumentalità del Cristo e l’atmosferismo che fonde perfettamente le figure nello spazio denso di atmosfera, collocano l’esecuzione di questo dipinto, probabilmente, nel XIX secolo. Straordinario risulta anche l’uso della luce che, con una regia molto suggestiva.

Dall’analisi stilistica che abbiamo condotto abbiamo potuto constatare come l’autore sia dotato di un’eccellente tecnica pittorica ed un senso estetico classico con un chiaro riferimento alla tradizione rinascimentale. Non vi sono dubbi, dunque, sulla solida formazione accademica dell’artista ravvisabile nella sua capacità di delineare con grande resa naturalistica i volumi dei corpi e il plasticismo dei panneggi, nonché la sua abilità nell’usare la luce per misurare lo spazio con grande coerenza tonale


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