Cesare Gheduzzi – Montagna

Cesare Gheduzzi – Montagna

Gheduzzi Cesare

Il paesaggio è stato da sempre protagonista nella ricerca artistica, sia come ambientazione, come sfondo, ma anche come soggetto esso stesso. La descrizione naturalistica del paesaggio è stata una delle maggiori aspirazioni per gli artisti di ogni epoca. Ogni periodo storico ha dato la propria interpretazione del paesaggio contribuendo all’evoluzione della sua descrizione: dapprima con […]

  • Tecnica: Olio su tela
  • Dimensione: 34x44

  • Certificato: No
  • Codice prodotto: OSAP002

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DESCRIZIONE

Il paesaggio è stato da sempre protagonista nella ricerca artistica, sia come ambientazione, come sfondo, ma anche come soggetto esso stesso. La descrizione naturalistica del paesaggio è stata una delle maggiori aspirazioni per gli artisti di ogni epoca. Ogni periodo storico ha dato la propria interpretazione del paesaggio contribuendo all’evoluzione della sua descrizione: dapprima con una ricerca sullo spazio, tramite la prospettiva brunelleschiana nel primo Rinascimento; poi sulla resa atmosferica nel Cinquecento; fino ad arrivare alla rappresentazione di ogni singola vibrazione della luce sugli oggetti nell’Impressionismo. I paesaggi di Cesare Gheduzzi si contraddistinguono per una sorta di senso del sublime di fronte alla natura, ma in una versione più intima. Le sue opere sono spesso concepite come grandi vedute in cui la presenza umana, quando è contemplata, piccola e solitaria, risulta quasi sperduta al centro dell’opera.

Lo stile di Cesare Gheduzzi, che rimane coerente in tutte le sue opere è fondato su un grande senso del colore e su una stesura immediata e corsiva. Con pochi tocchi di colore il pittore riesce a costruire i soggetti garantendo grande immediatezza al paesaggio o alle riproduzione dal vero. Si può dire, dunque, che il registro stilistico di Gheduzzi parta sicuramente da una decisa influenza di tipo impressionistico, la quale però in questo dipinto viene portata alle estreme conseguenze di immediatezza e rapidità esecutiva. Così, proprio come gli impressionisti, Gheduzzi può registrare le vibrazioni della luce e dell’atmosfera sugli oggetti, ma, allo stesso tempo, esercita una sintesi più accentuata dei dati sensibili arrivando ad una rappresentazione della realtà di grande senso lirico. La tavolozza di Gheduzzi rispetta questo suo intimismo lirico della natura e della realtà, essendo impostata su un cromatismo che evita qualsiasi eccesso, rimanendo rispettoso del dato sensibile.

Cesare Gheduzzi nasce a Crespellano nel 1894 e scompare a Torino nel 1944. Figlio e fratello di pittori, si accosta inizialmente alla pittura come autodidatta, stimolato proprio dal confronto con il padre Ugo e il fratello Giuseppe. Dopo aver trascorso i primi anni della sua vita a Crespellano, si trasferisce nel 1900 a Torino dove il padre si dedica all’allestimento delle scenografie del Teatro Regio. Qui incontra Carlo Follini, del quale sarà allievo e il cui insegnamento sarà decisivo per la sua maturazione di artista. Cesare si dedica prevalentemente al paesaggio, che riproduce con fedeltà ed eleganza. Nel 1917 una sua opera è presente all’esposizione della Società Promotrice alle Belle Arti e al Circolo degli Artisti di Torino e nel 1942 presenta alcune sue opere alla Galleria Civica di Arte Moderna di Torino.


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