Dino Pelegatti – Senza titolo

DESCRIZIONE

Il dipinto può essere definito una scena di genere, ovvero la rappresentazione di un episodio di vita quotidiana che, apparentemente, non ha alcun elemento significativo. Questo tipo di soggetti domestici furono a lungo considerati come minori e cominciarono a diffondersi, nell’arte occidentale, solo a partire dal XVII secolo. Solo con lo sviluppo delle correnti realistiche ottocentesche i soggetti della vita di tutti i giorni furono considerati della stessa importanza di quelli storici o religiosi. In particolare furono gli impressionisti a prediligere soggetti legati alla vita moderna in ambientazioni urbane e borghesi. In Pelegatti la scena di genere assume un carattere espressionista e simbolista.

Il dipinto è molto esemplificativo dello stile del pittore Dino Pelegatti. L’artista attua, nelle sue opere, una sintesi della realtà: lo spazio, innanzitutto, viene schiacciato e compresso. A questo esercizio di compressione si adeguano tutti i soggetti i quali perdono sostanza volumetrica diventando delle vibrazioni di colore. L’artista accentua il ritmo sinuoso di queste forme, sottolineandole con tratti veloci. All’interno, invece, c’è il predominio del colore che si stende in campiture dinamiche. Il colore di Pelegatti è steso in tonalità pure, andando così a creare un equilibrio soave sulla superficie del dipinto.

Dino Pelegatti è stato un pittore livornese, nato nel 1932 e scomparso nel 2016. Il suo fare artistico parte dall’influenza della Scuola Labronica post-impresionista e post-macchiaiola. Poi l’artista intraprende una propria ricerca che lo porterà ad elaborare un linguaggio artistico personale fondato sulla linea e sul colore. Con Pelegatti si ha il rinnovamento della Scuola Labronica nel secondo Novecento. I suoi soggetti preferiti sono stati le scene legate alla vita del mare, dei cantieri, dei campi e dei caffè cittadini.

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