Franco Fortunato – Città e segreti
Fortunato Franco
Il soggetto del paesaggio urbano è già presente in epoca Medievale e Moderna, ma prevalentemente in maniera idealizzata. Le scene di vita cittadina diventano temi tipici con un’interpretazione più verosimile a partire dal XIX secolo. Ricordiamo come subito dopo le correnti realiste dell’Ottocento anche gli impressionisti diedero molta rilevanza al quotidiano, alla vita di tutti […]
- Tecnica: Mista su legno ricomposto
- Dimensione: 50x40
- Anno: XX Secolo
- Certificato: Autenticità
- Stato di conservazione: Ottimo
- Codice prodotto: BREC002
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DESCRIZIONE
Il soggetto del paesaggio urbano è già presente in epoca Medievale e Moderna, ma prevalentemente in maniera idealizzata. Le scene di vita cittadina diventano temi tipici con un’interpretazione più verosimile a partire dal XIX secolo. Ricordiamo come subito dopo le correnti realiste dell’Ottocento anche gli impressionisti diedero molta rilevanza al quotidiano, alla vita di tutti i giorni, con un certa predilezione, però, verso la frenesia della città, la folla, il traffico e ambientazioni tipicamente borghesi.
La formazione di Franco Fortunato è avvenuta proprio studiando la pittura toscana tra Trecento e Quattrocento. In questo dipinto l’artista sembra replicare una tipica veduta urbana tardo gotica, riproponendo il fascino del suo ordine schematico, delle prospettive irrazionali e delle vedute in tralice. La contestualizza, però, ad un’estetica contemporanea che si rifa chiaramente al surrealismo, attraverso un notturno dai colori magici e la sospensione in un atmosfera sospesa e misteriosa.
Franco Fortunato è nato a Roma nel 1946. La sua formazione artistica è avvenuta da autodidatta studiando da una parte la pittura trecentesca e quattrocentesca toscana (i Lorenzetti, Sassetta, Piero della Francesca) e, dall’altra, la contemporaneità di Magritte e De Chirico. Il risultato è stato un’estetica completamente personale che concilia antiche città turrite e altri soggetti tradizionalmente medievali con il surrealismo.
