Franco Onali – Senza titolo
Onali Franco
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DESCRIZIONE
L’opera è una composizione di genere astratto. Astrarre deriva dal termine latino “Abstrahere” che vuol dire estrarre, tirare fuori. Il procedimento di astrazione, infatti, consiste nell’eliminare gli aspetti particolari e individuali di un oggetto per ricavarne un concetto universale. Da Kandinskij a Mondrian, da Pollock a Mirò molti pittori hanno spinto al massimo il processo di astrazione nelle loro opere creando, paradossalmente, forme pure e colori puri che non esistono in natura o traducendo in immagini le loro emozioni e la loro istintualità. Tutta la vasta produzione pittorica di Franco Onali, uno dei più importanti ed affermati artisti della contemporaneità, è una profonda indagine sulla realtà, ma anche sulla percezione della realtà stessa, che lo ha portato da esiti figurativi fino all’astrazione pura che possiamo trovare in un’opera come quella in oggetto.
Il percorso verso l’astrazione intrapreso da Franco Onali coincide con la concretezza di un’analisi profonda che non si ferma davanti ai limiti imposti dal dato sensibile. I riferimenti alla realtà o alla narrazione possono essere più o meno presenti, ma inseriti in uno spazio multidimensionale, costruito su direttive molteplici, che Onali riesce a dominare. Ciò che risulta eccezionale, inoltre, è il fatto che anche in queste opere più concettuali l’artista riesca costantemente a mantenere, sul piano della forma, una grande attenzione alla materialità dell’esistere. Infatti la stesura pittorica si conferma vibrante, i volumi, benché rapportati ad una geometria rigorosa, non possono fare a meno di reagire, erodendosi, a quella luce vitale che invade lo spazio delle opere di questo pittore. Tali principi rimangono inalterati in ogni momento della ricerca pittorica di Franco Onali, anche quando l’artista abbandona ogni contatto con il fenomeno per entrare nella concretezza assoluta della sensibilità pura. E così la realtà percepita e quella pensata si fondono in una perfetta composizione di linee, forme e colori, ancora scaldata da quella vitalità intensa e palpitante, insita nell’opera di Franco Onali.
Franco Onali (Roma 1932), ha studiato pittura all’Accademia di Belle Arti di Roma e Firenze, con Cipriano Oppo, Marcello Avenali, Ugo Capocchini e Mario Mafai. Ha frequentato gli studi di Marino Mazzacurati e di Roberto Melli, a Stoccolma è designer nello studio dell’architetto Tham. Collabora con Mario Marenco fin da giovanissimo, collaborazione che lo porterà a progettare decorazioni per la Banca Lanspar di Stoccolma, per I.C.E, per i padiglioni Italiani dell’Agricoltura di Algeri, per L’Alimentazione a Colonia e per la Lancia a Bologna. Ha collaborato con i settimanali svedesi Fib e Svenska, per la Rai realizzando scenografie per programmi di Renzo Arbore a Rai-Uno. Ha disegnato mobili per le ditte Miù, Uving, Cyrus, Company, Le Favero, Linea Uno e Matteo Grassi. Per un lungo periodo si trasferisce in Arabia Saudita per decorare gli interni di residenze private e alberghi a Jeddah. Ha esposto i suoi lavori a Bologna, Lugano, Stoccolma, Roma, New York, Tokyo, Las Vegas, Buenos Aires, ha partecipato alla mostra ” Oro d’Autore” del 1988 e del 1992, confermando lo straordinario legame che ha con la città di Arezzo, suo rifugio creativo da sempre.