Libero Vitali – Paesaggio Orientale

Libero Vitali – Paesaggio Orientale

Vitali Libero

Il paesaggio è stato da sempre protagonista nella ricerca artistica, sia come ambientazione, come sfondo, ma anche come soggetto esso stesso. La descrizione naturalistica del paesaggio è stata una delle maggiori aspirazioni per gli artisti di ogni epoca. Ogni periodo storico ha dato la propria interpretazione del paesaggio contribuendo all’evoluzione della sua descrizione: dapprima con […]

  • Tecnica: Olio su tela
  • Dimensione: 73,5x93,5
  • Anno: 1972

  • Certificato: Galleria
  • Codice prodotto: ACAT001

Visualizzazioni 1171

DESCRIZIONE

Il paesaggio è stato da sempre protagonista nella ricerca artistica, sia come ambientazione, come sfondo, ma anche come soggetto esso stesso. La descrizione naturalistica del paesaggio è stata una delle maggiori aspirazioni per gli artisti di ogni epoca. Ogni periodo storico ha dato la propria interpretazione del paesaggio contribuendo all’evoluzione della sua descrizione: dapprima con una ricerca sullo spazio, tramite la prospettiva brunelleschiana nel primo Rinascimento; poi sulla resa atmosferica nel Cinquecento; fino ad arrivare alla rappresentazione di ogni singola vibrazione della luce sugli oggetti nell’Impressionismo.

Come possiamo vedere in questa o in altre opere di Libero Vitali per il pittore veneziano il tema del paesaggio diviene un pretesto per ricostruire il mondo attraverso la sua percezione e ridurlo, quindi, a forme pure e colori puri. La realtà sensibile, allora, viene sottoposta ad un notevole processo di sintesi, ma anche di deformazione espressionistica. Tutto il paesaggio viene ridotto ad una serie di sottili linee le quali, intersecandosi, formano dei campi cromatici in cui la stesura pittorica si distende compatta. In questo modo la percezione della realtà viene trasfigurata in un complesso gioco di equilibri cromatici e di dissonanze ricercate. La tavolozza predilige colori aggressivi, quasi violenti, con riferimento alla tradizione espressionista. L’esercizio di riduzione ed astrazione della realtà schiacciano lo spazio pittorico su una superficie bidimensionale. Tuttavia possiamo notare come i campi cromatici vanno disponendosi su piani sovrapposti che presuppongono una concezione complessa dello spazio, non univoca, ma fondata su diverse linee direzionali. In questa maniera, nonostante la sintesi accentuata, Vitali può indagare la realtà a fondo, secondo un procedimento di scomposizione che si rifà al Cubismo.

Libero Vitali è nato a Venezia nel 1928. Frequenta l’Accademia di Belle Arti di Venezia poi si trasferisce a Milano dove, nel 1958, si avvicina al mondo della grafica pubblicitaria. La carriera pittorica prende decisamente avvio nel 1962, quando partecipa ad una mostra alla Galleria Espace di Parigi, dove conosce Marc Chagall. N el 1964 tiene le prime mostre milanesi alle gallerie dell’Accademia e Lux Pilastro; l’anno dopo è a Londra, dove tiene una mostra personale alla Lincoln Gallery e partecipa ad una collettiva alla O’Hanna Gallery; nel 1965 espone alla galleria Amel di New York. L’anno dopo, a Roma, tiene a Palazzo Sciarra una mostra sui temi del cinema e nel 1971 espone pitture e sculture al Palazzo delle Esposizioni. Nel 1974, a Parigi, presenta alla Galleria Mouffe una sua personale. Nel 1976 esegue un grande dipinto sui temi dell’Infortunistica che viene destinato alla Camera del Lavoro di Napoli. Nel 1978 Paolo Levi presenta una sua mostra di dipinti e sculture in vetro alla galleria milanese “Il Castello”.


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