Luisa Del Campana – Cavaliere dell’Apocalisse 2
Del Campana Luisa
“Quando l’Agnello aprì il secondo sigillo, udii la seconda creatura vivente che diceva: «Vieni». E venne fuori un altro cavallo, rosso; e a colui che lo cavalcava fu dato di togliere la pace dalla terra affinché gli uomini si uccidessero gli uni gli altri, e gli fu data una grande spada”. In riferimento ai passi […]
- Tecnica: Olio su tavola
- Dimensione: 180x113
- Anno: 2008
- Certificato: Autenticità
- Codice prodotto: LNAN001
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DESCRIZIONE
“Quando l’Agnello aprì il secondo sigillo, udii la seconda creatura vivente che diceva: «Vieni». E venne fuori un altro cavallo, rosso; e a colui che lo cavalcava fu dato di togliere la pace dalla terra affinché gli uomini si uccidessero gli uni gli altri, e gli fu data una grande spada”.
In riferimento ai passi dell’Apocalisse l’artista interpreta la privazione della pace sulla Terra riferendola e concentrandola nell’immagine del Drago, associato nella tradizione culturale dell’occidente alle forze del Caos.
Secondo i precetti della filosofica antica, sostenuti e presentati anche nelle tesi di Socrate e Aristotele, i quattro elementi (Terra, Acqua, Aria e Fuoco) sono considerati i principi originari di ogni materia, anche quella metafisica. Per analogia, da un punto di vista ontologico, quando questi elementi non sono armonizzati tra loro ma si urtano e si contraddicono, oltre a sfidarsi in natura con effetti devastanti, lottano l’uno contro l’altro anche dentro la coscienza dell’uomo, generando così aggressività e volontà omicida.
Il Drago raffigurato nel quadro contiene e sintetizza in sé questi quattro elementi: il fuoco spira dalle sue fauci, l’aria vortica intorno alle sue ali, l’acqua è richiamata attraverso la lunga coda squamosa di pesce e la terra è presente nella sfera marrone avvinghiata dalle spire di quest’ultima.
Il cavaliere con la grande spada rappresenta la coscienza armata di grande volontà che combatte per portare ordine ed armonia. In alto un nodo, elemento immaginifico usato per suggerire che la battaglia narrata non si svolge nell’ambito di una realtà fisica, oggettiva, ma interiore.