Mario Borgna – Venezia

Mario Borgna – Venezia

Borgna Mario

  • Tecnica: Olio su tavola
  • Dimensione: 90x138
  • Anno: 1969

  • Codice prodotto: BSPR001

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DESCRIZIONE

Il paesaggio è stato da sempre protagonista nella ricerca artistica, sia come ambientazione, come sfondo, ma anche come soggetto esso stesso. La descrizione naturalistica del paesaggio è stata una delle maggiori aspirazioni per gli artisti di ogni epoca. Ogni periodo storico ha dato la propria interpretazione del paesaggio contribuendo all’evoluzione della sua descrizione: dapprima con una ricerca sullo spazio, tramite la prospettiva brunelleschiana nel primo Rinascimento; poi sulla resa atmosferica nel Cinquecento; fino ad arrivare alla rappresentazione di ogni singola vibrazione della luce sugli oggetti nell’Impressionismo.

Per l’artista Mario Borgna, la cui estetica ha una connotazione prevalentemente surreale ed astratta, rappresentare il paesaggio significa raggiungere, tramite il mezzo pittorico, una delicata fusione tra resa naturalistica e dimensione onirica. Infatti le sue vedute veneziane, in cui usa un linguaggio schiettamente figurativo, restano ancorate ai dati sensibili. Tuttavia la realtà sembra essere trasfigurata in una sua interpretazione lirica che quasi la trasferisce in una dimensione di sogno. Tutto ciò viene tradotto, dal punto di vista formale, in un fare pittorico molto delicato dove la rappresentazione della realtà avviene in modo rarefatto e lontanissimo. Ciò vuol dire che la registrazione dei dettagli e dei particolari realistici si perde a favore di un linguaggio tendenzialmente più espressionistico e simbolico. È complice, in questo percorso, il raffinato tocco pittorico di Mario Borgna, il quale sintetizza gli oggetti con grande delicatezza. E così anche la gamma coloristica si distingue per una delicatissima tendenza antinaturalistica per cui l’immersione nell’impasto cromatico di cielo e mare traduce la sensibilità poetica dell’artista e la sua interpretazione quasi onirica del paesaggio.

Mario Borgna (Villar Perosa, 31 luglio 1936 – Torino, 28 dicembre 2007) è stato un pittore, scultore e ceramista italiano di Pinerolo. Esordisce nel tetro dipingendo scene e fondali, per poi passare alla pittura religiosa di chiese e cappelle tra Piemonte e Liguria, sino ad affrescare la “Cappella dei clowns” di Apricale. È forse il periodo degli anni settanta il più fecondo, caratterizzato da una continua ricerca contenutistica, formale sulle tecniche e sui materiali. Il momento della grande notorietà è il culmine di un lungo lavoro, di un itinerario di studi, di ricerche e di esperienze segnate anche da incontri e dalla frequentazione di Fontana, Lam, Manzoni, Dova e Scanavino nei laboratori ceramici di Albissola. Nel 1973 la Giulio Bolaffi Editore gli dedica una monografia “Mario Borgna”. Nel decennio Ottanta c’è un approfondimento anche in senso filosofico, in riferimento soprattutto a Lyotard e al suo immaterialismo e agli studi sui “miti” dell’Uomo, volti a superare il tempo in figure simboliche. Dal 1984 al 1992 ha partecipato alle fiere internazionali (Artexpo) di Madrid e Nizza in Europa, di New York, Los Angeles, Chicago ed Atlanta in America e di Tokyo in Asia.


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