Michele Gordigiani – Le due sorelle

Michele Gordigiani – Le due sorelle

Gordigiani Michele

Il ritratto è una delle più diffuse espressioni artistiche nell’ambito soprattutto della pittura, ma anche della scultura, in tutte le epoche. Il ritratto è, in primo luogo, una descrizione del soggetto rappresentato, un tentativo di riportare in modo veritiero e naturale la sua fisionomia e le sue caratteristiche individuali. Con l’evolversi progressivo della ricerca artistica […]

  • Tecnica: Tecnica mista
  • Dimensione: 40x50

  • Certificato: si
  • Codice prodotto: AFUR003

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DESCRIZIONE

Il ritratto è una delle più diffuse espressioni artistiche nell’ambito soprattutto della pittura, ma anche della scultura, in tutte le epoche. Il ritratto è, in primo luogo, una descrizione del soggetto rappresentato, un tentativo di riportare in modo veritiero e naturale la sua fisionomia e le sue caratteristiche individuali. Con l’evolversi progressivo della ricerca artistica alla descrizione fisionomica del soggetto si è affiancata anche quella psicologica. Pertanto il ritratto, nei secoli, è diventato anche un mezzo d’indagine introspettiva sul soggetto, sul suo carattere e il suo stato d’animo. Sono intervenuti, a favore di questo tipo d’indagine, i processi di astrazione portati dall’arte contemporanea.

Nell’esecuzione di questo doppio ritratto Michele Gordigiani ci da un saggio della sua notevole tecnica pittorica, la quale gli permette una perfetta resa naturalistica dei due soggetti. Esse appaiono rivolte verso lo spettatore, ma con delle leggere e naturalissime torsioni. C’è una grande precisione e ricchezza di particolari dal punto di vista fisionomico, in una concezione del ritratto ideale, che concentra tutta l’attenzione sulla personalità dei soggetti e sui dettagli dei loro volti. Oltre che per questo grande studio del carattere, il pittore si distingue anche per una pennellata sciolta, nella quale è evidente l’influsso del macchiaiolismo, che crea una delicata morbidezza del modellato. Le forme delle due figure, più sintetiche rispetto ai volti, si fondono dolcemente con lo spazio decontestualizzato dello sfondo. Molto sapiente è l’uso della luce che esalta la consistenza plastica dei visi. Michele Gordigiani si conferma un eccellente pittore nel genere del ritratto, in una tecnica dove l’esaltazione dei valori formali si unisce alla vitalità realista dell’uso della macchia.

Michele Gordigiani (Firenze, 1835 – 1909). Dopo aver trattato per qualche tempo il quadro di genere e storico-mitologico, il giovane artista si dedica sempre con maggior frequenza al ritratto che gli procurerà fama in Italia e nel mondo. Dal 1855 frequenta il Caffè Michelangiolo, luogo dove si ritrovano quegli artisti che daranno vita al movimento Macchiaiolo, al quale aderisce con convinzione alle nuove ricerche artistiche. La sua affermazione artistica dell’anno 1861, è rimarcata anche dalla committenza sabauda: il Principe di Carignano, attratto dalla sua fama di ritrattista abile nel cogliere le somiglianze e nell’idealizzare la figura, gli ordina un ritratto di Vittorio Emanuele II di Savoia. Ottiene così la prerogativa di ritrarre le famiglie regnanti europee, oltre che il bel mondo fiorentino. La sua abilità di ritrattista è ormai universalmente riconosciuta sia dalla critica sia dal pubblico: riceve molte committenze da principi, nobili e famiglie patrizie, in particolare fiorentine, quali gli Strozzi, i Peruzzi, i Corsini, i Ricasoli, nonché da celebri personalità di ogni campo.


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